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  • Mercoledì 6 settembre 2017

I bravi scrittori non vanno (troppo) a puttane

Come diceva Flaubert a Maupassant, per spronarlo a fare versi

Ballerine di un cabaret, verso il 1890
(Hulton Archive/Getty Images)
Ballerine di un cabaret, verso il 1890 (Hulton Archive/Getty Images)

«Mio caro amico, mi sembrate piuttosto amareggiato, e il vostro sconforto mi rattrista, perché potreste impiegare più gradevolmente il vostro tempo. Dovete, capite, giovanotto, dovete lavorare di più. Comincio a sospettarvi di essere un po’ fannullone. Troppe puttane! Troppo canottaggio! Troppo esercizio! Sissignore! L’uomo civilizzato non ha tanto bisogno di locomozione quanto lo pretendono lor signori i medici. Siete nato per fare dei versi, fatene! Tutto il resto è vano, a cominciare dai vostri piaceri e dalla vostra salute; ficcatevelo nella capoccia»

Da una lettera in cui Gustave Flaubert rimprovera a Guy de Maupassant di sprecare troppo tempo tra prostitute e canottaggio, invece di scrivere. La lettera, scritta a Croisset il 15 agosto 1878, è tratta da Troppe puttane! Troppo canottaggio!, una raccolta di consigli di grandi scrittori francesi a chi voleva diventare come loro, pubblicata nel 2014 da Minimum Fax

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