Il rumore di “Dunkirk”

Christopher Nolan e Hans Zimmer, regista e autore della colonna sonora, gli hanno dato molta importanza, usando una particolare "illusione acustica"

("Dunkirk")
("Dunkirk")

Parlando di Dunkirkil suo film nei cinema italiani dal 31 agosto, il regista Christopher Nolan ha detto: «Di tutti i film che ho fatto, è quello con la maggiore fusione tra musica, immagini e suoni». Dunkirk è ambientato all’inizio della seconda Guerra Mondiale e parla dell’evacuazione di più di 300mila soldati dalla spiaggia di Dunkerque, nel nord della Francia, a circa 70 chilometri di mare dal Regno Unito. I britannici sono assediati dai nazisti, che non si vedono mai ma si fanno sentire con i loro attacchi. In Dunkirk ci sono pochi dialoghi e gran parte di quello che si sente sono i rumori – delle onde, degli aerei da guerra, delle bombe, delle sirene che suonano prima delle bombe – e la colonna sonora. Come è difficile non notare, i rumori sono potenti; non si può invece usare lo stesso aggettivo parlando della colonna sonora.

L’ha composta Hans Zimmer: un compositore tedesco di 59 anni che è stato nominato nove volte all’Oscar e ha già lavorato con Nolan ad altri cinque film (i tre Batman, Interstellar e Inception). Zimmer ha detto che siccome «Dunkirk è un film sul tempo, sul tempo che sta per finire, più di ogni altro film che abbiamo fatto, era molto importante dimenticare ogni altro film di guerra che avevo visto». Non voleva quindi fare una colonna sonora forte, rumorosa, che facesse emozionare: «Non c’è modo di battere il rumore delle bombe o delle onde, così ho dovuto scegliere un altro approccio. Per la maggior parte delle musiche, ho detto a chi le suonava di farlo sommessamente, ma con grande intensità».

Nolan non è un musicista – prende lezioni di violoncello «solo per rilassarsi» – ma ha spiegato di aver pensato al film e alla sceneggiatura (che all’inizio non voleva nemmeno fare, girando sul momento, e che poi ha fatto, di sole 76 pagine) «con un approccio musicale». Come ha detto Zimmer, «questa colonna sonora è di Chris Nolan. Questo film è la visione di un solo uomo. Questo film è quello in cui ho avuto il più stretto rapporto con un regista e nonostante lui non abbia mai suonato nemmeno una nota, ha in qualche modo suonato ogni nota».

Dunkirk è raccontato da tre punti di vista – la spiaggia, il mare e l’aria – le cui storie hanno durate diverse – una settimana, un giorno e un’ora circa – ma che nel montaggio si incastrano in vari modi. Non tutte le storie raggiungono i loro picchi negli stessi momenti, ma ce n’è sempre almeno una in cui la tensione è al massimo, e così succede con la colonna sonora. Il rumore di base, che si sente dall’inizio del film e poi quasi sempre, è quello del ticchettio di un orologio, poi sintetizzato e modificato in vari modi. Zimmer ha detto di aver ricevuto, insieme alla sceneggiatura di Nolan, la registrazione di un particolarmente inteso e snervante ticchettio, quello di un orologio da tasca di Nolan. Da queste premesse – il ticchettio e le tre storie che si incastrano mantenendo sempre alta l’intensità – Nolan e Zimmer hanno deciso di usare, per la colonna sonora, la scala Shepard, che Nolan ha spiegato così:

C’è un’illusione acustica, se vogliamo chiamarla così, che si chiama “scala Shepard” e che avevo già usato in The Prestige con il compositore David Julyan. È un’illusione che fa credere che ci sia sempre un tono ascendente. È un effetto cavatappi. […] Ho scritto la sceneggiatura secondo questo principio, con tre linee temporali che danno una costante idea di intensità, di intensità crescente. Volevo costruire una musica con dei simili principi matematici.

Prima di parlarne meglio, ascoltatela. Non per troppo tempo, però, che potrebbe farvi venire non poca ansia.

Il modo più semplice per spiegare la scala Shepard è dire che sta all’udito così come i pali da barbiere stanno alla vista. Sono quelli bianchi, rossi e blu (o anche solo bianchi e rossi) che sembrano ruotare all’infinito.

La scala Shepard prende il nome da Robert Shepard, lo psicologo che la ideò: è un esempio di “canone eternamente ascendente”. Vuol dire che una certa scala viene suonata contemporaneamente su ottave diverse. Mentre i toni salgono sulle diverse scale, alcuni diventano più difficili da sentire, altri si sentono di più; e ci sono sempre i toni di diverse scale che si sentono piuttosto bene nello stesso momento. Semplificando, quando certi tono svaniscono, altri si fanno sentire di più; e, come ha spiegato un video di Vox, «il cervello crede di sentire un tono che sia sempre ascendente», come se andasse avanti all’infinito. Anche senza sapere l’inglese, basta guardare e soprattutto ascoltare il video dal 40º secondo e per i 60 secondi successivi. Il video spiega anche che è una scala che potreste avere già sentito quando Super Mario fa le scale in Super Mario 64, il gioco per Nintendo del 1996, e in “Echoes” dei Pink Floyd.

In Dunkirk, la scala Shepard è stata usata da Zimmer per far percepire una tensione crescente, per far quasi venire una specie di ansia a chi guarda e ascolta. È una di quelle cose tecniche di cui magari, se non siamo esperti, non ci accorgiamo, ma che molto probabilmente servono a farci percepire il film in un modo diverso.