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  • Venerdì 1 settembre 2017

In Kenya si devono rifare le elezioni

Ci sono stati dei brogli in quelle dell'8 agosto vinte dal presidente uscente Uhuru Kenyatta, ha detto la Corte suprema kenyana

Un ritratto di Raila Odinga tenuto in mano da alcuni suoi sostenitori durante una manifestazione a Nairobi, il 13 agosto (MARCO LONGARI/AFP/Getty Images)
Un ritratto di Raila Odinga tenuto in mano da alcuni suoi sostenitori durante una manifestazione a Nairobi, il 13 agosto (MARCO LONGARI/AFP/Getty Images)

La Corte suprema del Kenya ha annullato il risultato delle elezioni presidenziali che si sono tenute nel paese l’8 agosto, parlando di brogli e irregolarità, e ha detto che se ne dovranno tenere di nuove nel giro di 60 giorni. Le elezioni erano state vinte del presidente uscente Uhuru Kenyatta con il 54 per cento dei voti, ma la loro regolarità era stata contestata dal principale sfidante di Kenyatta, il suo storico oppositore Raila Odinga, che aveva fatto ricorso alla Corte suprema. Tomi Oladipo, corrispondente in Africa di BBC, ha scritto su Twitter che è la prima volta nella storia africana che un tribunale annulla delle elezioni presidenziali.

L’8 agosto in Kenya non si è votato solo per il presidente, ma anche per i membri delle due camere del Parlamento e quelli dei governi locali. Dopo le elezioni Odinga aveva accusato il governo di avere manipolato i risultati elettorali, hackerando il sistema informatico usato per raccogliere i voti. C’erano anche stati scontri tra i sostenitori dei due candidati in diverse città kenyane, durante i quali erano morte almeno 20 persone. Il presidente della Commissione elettorale del Kenya, Wafula Chebukati, aveva confermato che durante le elezioni c’era stato un tentativo di attacco al sistema elettorale, ma aveva aggiunto che era fallito.

La rivalità tra Kenyatta e Odinga ha condizionato la politica kenyana degli ultimi anni, ma la rivalità tra le famiglie Kenyatta e Odinga ha segnato la storia politica del Kenya dell’ultimo mezzo secolo: Kenyatta è il figlio del primo presidente del paese, Odinga del primo vice-presidente. I due si erano già sfidati alle elezioni del 2013 ed era finita con un ricorso di Odinga alla Corte suprema per il sospetto che ci fossero stati dei brogli. Alla fine l’aveva spuntata Kenyatta – il ricorso era stato respinto – ma il rapporto tra i due era rimasto molto teso.