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  • Lunedì 21 agosto 2017

Serie A, le cose di cui parlare

Il ritorno delle milanesi, l'esordio del VAR e una discussione sempre attuale sul potere contrattuale dei calciatori sulle loro squadre

Iago Falque e Taider durante Bologna-Torino (GettyImages)
Iago Falque e Taider durante Bologna-Torino (GettyImages)

La prima giornata della Serie A 2017/2018 si è disputata nel fine settimana. Per il sesto anno di fila sarà la Juventus a difendere il titolo, dato che nella passata stagione ha vinto lo Scudetto per la sesta volta consecutiva. Quest’anno tuttavia il campionato sembra più aperto degli anni scorsi, almeno in partenza: la Juventus continua ad essere la favorita ma Napoli, Inter e Milan sono più quotate di quanto lo erano nelle ultime stagioni. La Roma, invece, dopo il cambio di allenatore e i cambiamenti avvenuti in squadra, sembra meno pronta rispetto all’inizio della passata stagione.

I primi due anticipi sono stati giocati sabato sera: nel primo la Juventus ha vinto 3-0 contro il Cagliari mentre alle 20.45 il Napoli ha vinto 3-1 in casa dell’Hellas Verona. Domenica si sono disputate tutte le altre partite, in cui non ci sono state grosse sorprese: Inter, Milan e Roma hanno vinto mentre l’unico risultato inaspettato è stato il pareggio fra la Lazio e la neopromossa Spal.

I risultati della prima giornata di Serie A:

Juventus 3 – Cagliari 0
Hellas Verona 1 – Napoli 3
Atalanta 0 – Roma 1
Bologna 1 – Torino 1
Crotone 0 – Milan 3
Inter 3 – Fiorentina 0
Lazio 0 – Spal 0
Sampdoria 2 – Benevento 1
Sassuolo 0 – Genoa 0
Udinese 1 – Chievo 2

Milano può tornare al centro della Serie A
È passata solamente una giornata di campionato e le cose potrebbero cambiare anche già fra un mese, man mano che le squadre entreranno in forma e dopo che negli ultimi giorni della sessione estiva del calciomercato i club concluderanno i loro ultimi acquisti. Ma per come Inter e Milan si sono presentate alla nuova stagione di Serie A – al di là delle vittorie nella prima giornata contro Fiorentina e Crotone, entrambe per 3 a 0 – sembrano di nuovo in grado di contendersi le prime posizioni della Serie A dopo anni mediocri passati costantemente dietro le squadre di Torino, Napoli e Roma, e lontane dai posti che qualificano alla Champions League.

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È l’anno dei Mondiali, e conterà molto
La nuova stagione ha portato con sé un bel po’ di novità. Dopo anni di discussioni ora la moviola è finalmente in campo e ha già aiutato gli arbitri in diverse partite, evitando decisioni sbagliate e polemiche (o alimentandone altre, ma almeno nuove). Quest’anno, inoltre, al termine del campionato saranno quattro le squadre a qualificarsi alla Champions League, e non più tre, con tutti i benefici che questa cosa porterà sia alla Serie A che ai club, nessuno dei quali dovrà passare per i preliminari avendo il posto ai gironi già garantito. Ma sarà un anno particolare anche perché il 14 giugno 2018 inizieranno i Mondiali in Russia e le stagioni che precedono una Coppa del Mondo sono un po’ diverse da tutte le altre: i giocatori che non sono mai stati convocati dalla loro Nazionale — perché giovani o mai considerati — hanno solitamente una grossa ragione in più per dare il meglio di sé.

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Com’è andato il primo turno di Serie A con il VAR
Gli unici tre campionati d’Europa che quest’anno hanno iniziato a usare il VAR – la Video Assistenza Arbitrale – sono la Bundesliga tedesca, la Primeira Liga portoghese e la Serie A. In questi tre campionati il VAR si trova ancora in una fase di sperimentazione vicina però alla sua forma definitiva. Si può già dire che la Serie A sia migliorata con l’uso del VAR: nella prima giornata di campionato la tecnologia ha corretto una decisione sbagliata durante Juventus-Cagliari e ha chiarito alcune situazioni di gioco in Inter-Fiorentina, Milan-Crotone e in Hellas Verona-Napoli. A Bologna, invece, c’è stato l’unico inconveniente con la tecnologia: il sistema di comunicazione si è interrotto per un quarto d’ora e successivamente, a causa di un errore di valutazione di un assistente di linea, non ha potuto convalidare un gol regolare.

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Si ripresenta la questione dei “fuori rosa”

«Spinazzola era un giocatore sul quale contavamo. Pensavamo che sarebbe rimasto con noi. Personalmente credo che si sia messo in una situazione un po’ difficile, e questo mi dispiace. Io gli ho detto all’inizio che non era questa la squadra da seguire. Ora diventa un vicolo cieco perché la situazione andava risolta in un altro modo: che rimanga o che vada alla Juve, avrà perso qualcosa»

Dopo Atalanta-Roma, l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha parlato così riferendosi a Leonardo Spinazzola, che dopo le prestazioni della scorsa stagione è ritenuto uno degli esterni italiani più promettenti. Spinazzola è della Juventus, che l’anno scorso lo ha mandato all’Atalanta con un prestito biennale. La Juventus però sembra volerlo indietro entro la fine della sessione di calciomercato in corso, e il giocatore è della stessa opinione. L’Atalanta invece vuole che l’accordo per il prestito biennale venga rispettato e quindi si è creata una situazione complicata: Spinazzola è ancora dell’Atalanta ma è stato messo fuori rosa e non si sa bene cosa potrà succedere nei prossimi giorni.

Altro caso:

«Keita è un giocatore su cui ho sempre puntato a occhi chiusi. Per lui parlano i fatti, nessuno l’aveva fatto giocare così tanto. Ho sempre puntato su di lui e ci avrei puntato anche contro la Spal, poi nell’ultima settimana non ho visto i giusti atteggiamenti e non potevo anteporlo a tutti i miei ragazzi. Alla vigilia l’ho escluso. Tutti importanti e nessuno indispensabile».

Per l’esterno d’attacco della Lazio Keita Balde la Lazio ha ricevuto quattro offerte negli ultimi mesi, come ha detto dal presidente del club Claudio Lotito: il Milan ha offerto 35 milioni di euro, il West Ham 32 e il Napoli 30. La Juventus ne ha offerti circa una decina in meno e per questo l’offerta non è stata ritenuta sufficiente. Keita però ha comunicato di volere andare solo alla Juventus, che non ha ancora alzato la sua offerta. Per questo motivo Keita – uno dei giocatori più incisivi della Lazio di Simone Inzaghi – ha saltato la Supercoppa italiana e la prima partita di campionato. Non lo è ufficialmente ma sembra sia di fatto fuori squadra e come nel caso di Spinazzola, la sua situazione per il momento è bloccata.

Spinazzola e Keita sono stati fra i giocatori più importanti delle loro squadre nella passata stagione e ora si trovano in situazione per la quale potrebbero anche perdere la prima metà di campionato se non riuscissero a trovare un accordo con qualcuno. Ultimamente la questione legata al potere contrattuale dei giocatori è stata spesso tirata in ballo da allenatori e dirigenti, che lamentano il mancato rispetto dei contratti in vigore di comune accordo con i procuratori. Gasperini, al termine della sua intervista a Sky, ha detto:

«I ragazzi alla fine fanno quello che fanno i grandi, se noi gli insegniamo a comportarsi in un certo modo loro poi si comportano di conseguenza. È un mondo in cui è venuta a mancare ogni tipo di correttezza, e su questo ci tappiamo il naso un po’ tutti, facciamo finta di niente»