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  • Lunedì 21 agosto 2017

L’attentatore di Barcellona è stato ucciso

La polizia gli ha sparato a Subirats, in Catalogna: Younes Abouyaaqoub era ricercato da giovedì scorso

Younes Abouyaaqoub, il principale sospettato dell'attentato di Barcellona, in due fotografie diffuse dalla polizia spagnola (Spanish Interior Ministry via AP)
Younes Abouyaaqoub, il principale sospettato dell'attentato di Barcellona, in due fotografie diffuse dalla polizia spagnola (Spanish Interior Ministry via AP)

Younes Abouyaaqoub, 22enne marocchino sospettato di essere il conducente del furgone che giovedì scorso ha investito la folla sulla Rambla a Barcellona, è stato ucciso dalla polizia catalana a Subirats, a ovest di Barcellona. La polizia gli ha sparato e poco dopo le 19 ne ha confermato la morte. Abouyaaqoub era stato identificato dalle autorità come l’attentatore di Barcellona questa mattina, anche se il suo nome circolava da diverse ore sulla stampa spagnola. Secondo quanto detto dalla polizia catalana, al momento della sua uccisione Abouyaaqoub indossava una cintura esplosiva finta, come era già successo con i cinque attentatori uccisi a Cambrils. 

Questa mattina il capo della polizia catalana, Josep Trapero, aveva confermato che Abouyaaqoub era il conducente del furgone che giovedì scorso aveva ucciso 13 persone sulla Rambla; Abouyaaqoub era stato anche collegato all’uccisione di un uomo che dopo l’attentato di Barcellona era stato trovato morto a bordo della sua auto. Una volta sceso dal furgone, Abouyaaqoub era scappato a piedi: aveva attraversato il mercato della Boqueria, vicino alla Rambla, fino ad arrivare alla zona universitaria di Barcellona, tra le 18.10 e le 18.20. Qui aveva fermato e rubato un’auto con a bordo il suo proprietario, Pau Pérez, che poi aveva ucciso: a quel punto si era messo alla guida e aveva forzato un posto di blocco della polizia, prima di scappare di nuovo e abbandonare l’auto appena fuori Barcellona. Trapero ha detto che Pérez è la 15esima persona uccisa negli attentati in Catalogna.

Le indagini sul presunto leader della cellula terroristica: l’imam Abdelbaki Es Satty
Negli ultimi due giorni le indagini si sono concentrate anche su un imam sospettato di essere il leader della cellula terroristica che ha organizzato e compiuto gli attacchi di Barcellona e Cambrils. La polizia ha confermato questa sera che l’imam, Abdelbaki Es Satty, è morto nell’esplosione avvenuta mercoledì sera in un appartamento di Alcanar, (Tarragona), usato dal gruppo terroristico come base per la fabbricazione degli esplosivi. Es Satty viveva a Ripoll, città a nord di Barcellona dove la polizia ha già arrestato tre persone sospettate di essere coinvolte negli attentati: di lui si sa per certo che nel 2010 fu arrestato a Ceuta, enclave spagnola in Marocco, perché trasportava 12 chili di hashish. Si fece quattro anni di prigione, dove conobbe tra gli altri uno degli attentatori che parteciparono al peggior attacco terroristico mai fatto in Spagna, quello a Madrid dell’11 marzo 2004, compiuto da al Qaida. .

La polizia non ha ancora scoperto quando l’imam si fosse radicalizzato, anche se dalle ultime ricostruzioni dei giornali spagnoli sembra che nel 2016 Es Satty abbia vissuto per un periodo a Vilvoorde, una piccola cittadina a nord di Bruxelles, in Belgio, nota per essere stata un centro del jihadismo legato allo Stato Islamico (o ISIS). Secondo una ricostruzione del Pais, Es Satty fece richiesta per lavorare in una moschea di Diegem, cinque chilometri a sud di Vilvoorde: quando però l’imam di Vilvoorde gli chiese di dimostrare di non avere precedenti penali, Es Satty non si fece più sentire. Es Satty avrebbe fatto anche altri viaggi in Marocco e in Francia, ma per ora non si hanno informazioni utili per capire che ruolo abbiano avuto nella formazione della rete terroristica in Catalogna. Il Pais ha scritto che la polizia e diversi esperti di jihadismo hanno detto che Es Satty non era mai stato considerato legato al radicalismo islamista della Catalogna.

La cellula di 12 terroristi è stata smantellata
Dei 12 membri della cellula terroristica che secondo la polizia ha organizzato e compiuto gli attentati a Barcellona e Cambrils, 8 sono morti – cinque sono stati uccisi durante l’attacco a Cambrils (Moussa Oukabir, Mohamed Hychami, Omar Hychami, Said Aalla e Houssaine Abouyaaqoub), due nell’esplosione nell’appartamento ad Alcanar (Abdelbaki es Satty, Youssef Aallaa) e uno a Subirats (Younes Abouyaaqoub) – e quattro sono stati arrestati (Driss Oukabir, Mohamed Aallaa, Mohamed Houli Chemlal e Sahal el Karib). La polizia ha detto comunque che proseguirà le indagini e non ha escluso che nelle prossime settimane ci saranno altre novità.

La polizia catalana sta anche cercando di capire dove i membri della cellula terroristica abbiano trovato i soldi per organizzare e finanziare l’attentato. Secondo il Confidencial, la polizia ha scoperto che gli attentatori riuscirono a recuperare 1.200 euro grazie alla vendita di gioielli e oro; i soldi sarebbero stati poi usati per comprare una parte delle 106 bombole di butano ritrovate nell’appartamento di Alcanar dopo l’esplosione. Il butano, hanno detto gli investigatori, avrebbe dovuto essere usato per compiere un attentato ancora più grande di quello della Rambla: nei piani dei terroristi c’era probabilmente l’idea di riempire dei furgoni di esplosivo e posizionarli nei luoghi più turistici di Barcellona, come la stessa Rambla e la Sagrada Familia. L’esplosione di Alcanar avrebbe spinto gli attentatori ad accelerare i piani, per paura di essere scoperti e arrestati dalla polizia prima ancora di compiere un attacco.

Intanto il governo spagnolo si è riunito d’urgenza e ha deciso di mantenere il livello di allerta terrorismo a 4, su 5 gradi possibili: significa che l’attenzione delle autorità rimane molto alta, ma che non si pensa ci possa essere un altro attentato imminente.