Dopo le critiche ricevute, Hassan Rouhani ha nominato due donne come vice presidenti dell’Iran

Masumeh Ebtekar a Davos nel gennaio 2005 (PIERRE VERDY/AFP/Getty Images)
Masumeh Ebtekar a Davos nel gennaio 2005 (PIERRE VERDY/AFP/Getty Images)

Il presidente iraniano Hassan Rouhani, che in Iran è considerato un moderato, ha nominato due donne nel ruolo di vice presidenti e una in quello di consigliera speciale ai diritti civili, dopo le critiche ricevute per avere fatto un governo di soli ministri uomini. Le tre donne sono Masumeh Ebtekar, vice presidente per la famiglia e le donne, già nota alla stampa internazionale per il suo ruolo di portavoce del governo durante la crisi degli ostaggi del 1980; Laya Joneydi, vice presidente per gli affari legali; e Shahindokht Mowlaverdi, consigliera speciale per i diritti civili. Dal 1979, anno della rivoluzione khomeinista, solo una donna ha fatto parte di un governo con l’incarico di ministro: successe nel 2009 a Marzieh Vahid Dastjerdi, durante la presidenza del conservatore Mahmud Ahmadinejad.

Nel nuovo governo di Rouhani non ci sono nemmeno politici della minoranza sunnita (in Iran i sunniti sono circa il 10 per cento, la stragrande maggioranza è sciita). I riformisti, che hanno appoggiato la candidatura di Rouhani alle ultime elezioni, hanno detto che la mancanza di donne e sunniti è un segno che il presidente sta subendo la pressione della leadership religiosa del paese, sciita e conservatrice, che fa riferimento alla Guida suprema Ali Khamenei.

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