Sul terrorismo meteorologico

L'esperto di previsioni del tempo Paolo Sottocorona se la prende con la "gente stupida" che scrive del caldo sui giornali

(VCG/VCG via Getty Images)
(VCG/VCG via Getty Images)

Sul sito Sapiens – creato dalla società di contenuti editoriali e fotografici Luz – è stata pubblicata un’intervista di Gabriele Ferraresi al meteorologo Paolo Sottocorona, noto a molta parte del pubblico televisivo per occuparsi delle previsioni del tempo sulla rete La7 da molti anni. L’intervista è dedicata al caldo particolare di queste settimane in Italia e a come è stato raccontato dai media. Sottocorona spiega che di certo è stato un caldo eccezionale, ma che ci sono spesso eccezionalità nei fenomeni meteorologici e che – malgrado il riscaldamento globale sia un fatto dimostrato – questa particolare e passeggera crescita delle temperature non mostra ragioni di essere legata al riscaldamento globale. Infine, Sottocorona è molto severo col modo allarmistico con cui le cose del tempo vengono raccontate da gran parte dei mezzi di informazione.

Sempre a proposito di questi eventi improvvisi, qualche anno fa sul Fatto, aveva parlato del meteo che più che informare sembra spaventare. Come vanno le cose oggi?
È tutto peggiorato moltissimo. Se uno vuole terrorizzare immagino abbia qualche motivo: ma qui purtroppo non c’è neanche il motivo, non abbiamo a che fare con gente cattiva, ma con, perdonatemi, gente stupida, che vuole fare del sensazionalismo. Perché dire che ci sono 40° non basta più: “Tutti dicono 40°, e io che faccio dico 40°? E no!“. Devo dire qualcosa di più.

Ed ecco la leggendaria temperatura percepita: lei spiega spesso che non esiste
La temperatura percepita è un concetto ben preciso, ma non è quello che viene passato normalmente. Dicendo “Ci sono 40°, ma siccome l’umidità è elevata, sulla pelle si percepiscono 50°” si dice una sciocchezza, una sciocchezza colossale. La temperatura percepita è un’altra cosa: è un indice di disagio, ci dice, se più alta della temperatura reale, che avremo un disagio dovuto all’umidità. Perché se l’aria è umida il sudore non evapora e il corpo accumula calore, ed ecco il malore, il colpo di calore, il malessere. Però attenzione, come si arriva ai famosi “50° percepiti“? Le faccio un esempio: intorno Roma stiamo vedendo i 42°, che non sono frequentissimi, ma l’umidità corrispondente alle ore in cui ci sono 42° è inferiore al 20%. L’aria quindi è secchissima, è un caldo torrido, non afoso, non c’è umidità. In questa situazione di conseguenza non c’è questo peggioramento: si soffrono i 42°, fine. Ma molti cosa fanno? Vanno a vedere l’umidità relativa della notte, che è molto più alta – l’umidità non è fissa, varia durante il giorno, quando ci sono 42° è 15/20%, durante la notte ci sono solo 24/25 con l’80% di umidità relativa – poi prendono 42° e 80% di umidità, ed ecco i 50°. Che non esistono!

I titoli dei giornali poi  ci mettono del loro: “Nella morsa dei 50°”!
È una sciocchezza. Non ci sono 50° in Italia, non ci sono mai stati. Poi tirano fuori i nomi delle ondate di calore… ma fate come vi pare, giocate con i nomi, chiamare bomba d’acqua il nubifragio è sciocco, ma non è dannoso. Invece dire “Si sentono 50°” allarma le persone, gli anziani soprattutto. Se tu dici a una persona che ci sono 50° si sente male prima che se gli dici 40°, e questo non dovrebbe accadere. Faccio sempre questo esempio: nei climi tropicali 40° e 100% di umidità sono la norma, porterebbero a una temperatura percepita sulla pelle di 100°.

(leggi per intero su Sapiens)