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  • Giovedì 3 agosto 2017

Odio l’estate

Parla di una delusione d'amore, ma la canzone di Bruno Martino è diventato una specie di inno della malinconia estiva

Bruno Martino (Ansa)
Bruno Martino (Ansa)

Il più famoso inno dolente degli insofferenti dell’estate è la canzone di Bruno MartinoEstate“, nota anche come “Odio l’estate”, che era stato il suo primo titolo: uscì nel 1960 ed era stata composta dallo stesso Bruno Martino con le parole di Bruno Brighetti. Parla di un amore finito dopo le promesse estive, da cui nasce il risentimento nei confronti della stagione. Dopo la sua prima versione fu cantata e suonata da moltissimi altri musicisti e divenne uno standard jazz (lo racconta anche un libro del 2010 dedicato alla canzone).

Estate
Sei calda come i baci che ho perduto
Sei piena di un amore che è passato
Che il cuore mio vorrebbe cancellare

Estate
Il sole che ogni giorno ci scaldava
Che splendidi tramonti dipingeva
Adesso brucia solo con furore

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E forse un po’ di pace tornerà

Estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L’estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolore

Odio l’estate
Odio l’estate
Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E forse un po’ di pace tornerà

Estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L’estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolore

Odio l’estate
Odio l’estate