Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha testimoniato in un caso di corruzione sul suo partito

Un monitor fuori dal tribunale in cui si vede il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy mentre testimonia davanti ai giudici, 26 luglio 2017 (AP Photo/Francisco Seco)
Un monitor fuori dal tribunale in cui si vede il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy mentre testimonia davanti ai giudici, 26 luglio 2017 (AP Photo/Francisco Seco)

Mercoledì 26 luglio il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha testimoniato in un processo su un caso di corruzione che riguarda il partito Partito Popolare (PP), di centrodestra, di cui fa parte. Nessun primo ministro spagnolo era mai stato chiamato a testimoniare in un processo mentre era in carica. Il caso al centro dell’inchiesta si chiama “caso Gürtel” e deriva dal nome di Francisco Correa (“correa” vuol dire “cintura” in spagnolo, e la polizia ha scelto la traduzione tedesca della parola, “gürtel”), un imprenditore accusato di corruzione. Il “caso Gürtel” riguarda tra gli altri due ex tesorieri del PP. Uno di loro, Luis Bárcenas, ha detto che i vertici del PP erano a conoscenza di un sistema di tangenti usato anche come forma di finanziamento illecito del partito.

Rajoy non è indagato, ed è stato chiamato a testimoniare per gli anni in cui è stato segretario del partito. Lui ha detto di voler partecipare al processo «come un cittadino qualunque». La sua tesi davanti ai giudici è stata che essendo un politico non si è mai occupato di questioni finanziarie, che gli sms che aveva inviato al tesoriere al centro dell’inchiesta e messi agli atti del processo non avevano alcun significato e che non ha mai incassato alcuna tangente o finanziamento in nero perché questo «sarebbe illegale». Dopo la sua testimonianza il leader del PSOE Pedro Sánchez ha chiesto le dimissioni del primo ministro mentre Podemos ha chiesto al PSOE di costringere Rajoy a presentarsi alla Camera per dare spiegazioni.