La Corte europea dei diritti dell’uomo dice che il sesso è importante anche nella vita delle donne anziane

La Corte europea dei diritti dell'uomo, a Strasburgo (JOHANNA LEGUERRE/AFP/Getty Images)
La Corte europea dei diritti dell'uomo, a Strasburgo (JOHANNA LEGUERRE/AFP/Getty Images)

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso che un gruppo di giudici portoghesi è colpevole di discriminazione sessuale per aver basato una sentenza sull’assunto che per una donna con più di 50 anni il sesso non sarebbe importante.

La sentenza riguarda un caso di negligenza medica: nel 1995 Maria Morais, una donna con due figli che all’epoca aveva 50 anni, subì un intervento chirurgico ginecologico il cui risultato le impedì di avere rapporti sessuali in seguito. Per questo Morais fece causa all’ospedale in cui era stata in cura. Inizialmente la donna ottenne un risarcimento per danni fisici e psicologici, ma poi nel 2013 l’ospedale ottenne in appello che il risarcimento fosse diminuito di un terzo. I tre giudici di Lisbona che presero questa decisione la motivarono dicendo che all’età di Morais il sesso non era importante quanto lo sarebbe stato per una persona più giovane. In Portogallo si è parlato molto di tutta la storia; un’avvocata ha descritto la sentenza come «giurisprudenza talebana».

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato il Portogallo a pagare un risarcimento di 3.250 euro per danni e 2.460 euro per fare fronte alle spese processuali a Morais, che oggi ha 72 anni. Tra le altre cose la Corte ha fatto notare che nel 2008 e nel 2014 in Portogallo ci sono stati altri due casi simili, che però riguardavano uomini: in quei casi il fatto che gli uomini non potessero più avere rapporti sessuali normali era stato riconosciuto dalla Corte Suprema portoghese come causa di «gravi shock psicologici», a prescindere dall’età dei due uomini o dal fatto che avessero figli o meno.