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  • Mercoledì 19 luglio 2017

Le più importanti gang della Nuova Zelanda hanno organizzato una specie di Fight club

Proveranno a risolvere con la boxe un po' delle loro rivalità – spesso legate allo spaccio di droga – per evitare di doverlo fare in modo più violento, in strada

(Phil Walter/Getty Images)
(Phil Walter/Getty Images)

Da diversi anni la Nuova Zelanda ha un problema con le gang: gruppi di persone che, spesso con il pretesto della comune passione per le moto, sono state accusate di diversi crimini, soprattutto legati allo spaccio di droga. Ci sono decine di gang con migliaia di “affiliati” e le più grandi e famose – quasi sempre composte in grandissima parte da indigeni Maori – esistono dagli anni Sessanta. Le rivalità tra queste gang provocano morti, aumentano la criminalità e rappresentano una questione molto complicata da gestire, sia fuori che dentro le gang, dove molte persone hanno problemi di dipendenza dalla metanfetamina, una pericoloso sostanza stupefacente, diventata nota soprattutto grazie alla serie tv Breaking Bad.
Per provare a migliorare la situazione, i membri di molte di queste gang hanno organizzato una serata di incontri di boxe in cui si sfideranno tra di loro: l’idea è di incanalare e far sfogare sul ring, in modo legale, la violenza, risolvere un po’ dei loro problemi e rivalità e provare allo stesso tempo a fare una campagna contro l’uso della metanfetamina. Il titolo dell’incontro sarà “Fight Against Meth” (combatti contro la meth); lo slogan ufficioso è invece “keep it on the ring” (fallo solo sul ring).

L’evento, composto da circa 20 diversi incontri, dovrebbe tenersi il 22 luglio a Whangarei, una città nella regione di Northland, la più a nord della Nuova Zelanda. “Dovrebbe” perché già altre tre location erano state decise e poi cambiate, dopo che le amministrazioni e gli abitanti di quelle zone avevano protestato contro una riunione di centinaia di membri di temute gang a due passi da casa loro. Qualcuno vede l’evento come segno di forza delle gang, che lo organizzerebbero con lo scopo di rafforzare la loro presa sul territorio e per “arruolare” nuovi membri, presentandosi in modo positivo a tutti gli altri.

Come ha scritto il Guardian all’evento dovrebbero partecipare almeno 60 gang, comprese le più famose: i Black Power (che non hanno nulla a che fare con i diritti dei neri), gli Head Hunters, i Killer Beez, i King Kobras, i Bandidos, i Road Knights e i Nomads. L’organizzatore è Tokomauri Hoterene, ex membro di una gang che, parlando dei rifiuti ricevuti dalle tre sedi scelte prima di Whangarei, ha detto: «Appena sentono “gang”, BOOM, ti sbattono la porta in faccia; ora, alla fine ne abbiamo trovata una. Vogliamo cercare di fare le cose per bene». Poi, in una chiara sintesi della sua idea riguardo all’evento, ha detto: «Preferisco uscire dal ring con il naso rotto, l’occhio nero e qualche dente in meno; piuttosto che dover tornare a casa in una cassa».

Rex Timu – Il presidente dei Mongrel Mob (mongrel vuol dire “bastardo, meticcio”) che è noto come Smashdog – ha detto che è arrivato il momento in cui le gang inizino a occuparsi delle loro differenze. «Le cose sono cambiate. Stiamo cercando di regolarci con la P [un modo per chiamare la metanfetamina] e tutte quelle cose, e tutti quegli omicidi. Ne abbiamo abbastanza». Timu ha 50 anni e  sembra che sarà uno dei pugili che si sfideranno sul ring.

La polizia di Whangarei Police e i Maori wardens – una sorta di gruppo di vigilanza della comunità Maori – hanno detto che intensificheranno i controlli nell’area, fuori e dentro il luogo in cui si terranno gli incontri di boxe. Sembra anche che all’evento non saranno venduti alcolici. Hoterene ha parlato dell’evento come di qualcosa adatto anche alle famiglie.