Hanno fatto un guaio con l’assegnazione del Disco d’Oro

La federazione che se ne occupa ha sbagliato i conti e ha dovuto ritrattare le assegnazioni dopo averle comunicate agli artisti interessati

Lunedì 10 luglio la Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) ha combinato un guaio con l’assegnazione del disco d’oro a dischi e compilation. Dopo aver comunicato a decine di artisti sui social network l’attribuzione del disco d’oro, nel tardo pomeriggio ha dovuto ritrattare a causa di un errore nel conteggio dei dati relativi allo streaming. La FIMI è l’organizzazione che rappresenta imprese produttrici e distributrici in campo musicale e discografico: è anche la fonte ufficiale per quanto riguarda i dati discografici italiani sulle vendite e le distribuzioni.

Il disco d’oro viene dato periodicamente agli artisti musicali per certificare un certo numero di copie vendute: negli anni la soglia è stata abbassata e dal 2014 è fissata a più di 25 mila copie vendute. Per copie si intendono il cd o il vinile, i download online e dal 7 luglio di quest’anno anche i dati dello streaming audio su piattaforme come Spotify, Deezer o Apple Music, sistema già in vigore per le classifiche dei singoli. FIMI non ha spiegato nel dettaglio quanti streaming occorrano per arrivare all’equivalente di una copia venduta: negli Stati Uniti sono circa 1.500.

Ieri FIMI ha annunciato i molti artisti i cui dischi sono diventati d’oro, anche menzionandoli direttamente su Twitter: tra gli altri c’erano gli ultimi dischi del rapper milanese Ghali, dei Thegiornalisti, di Brunori SAS e del rapper Guè Pequeno. Poco dopo, però, FIMI ha rettificato tutto, facendo sapere che c’era stato un problema nei conteggi invitando anche a rimanere in attesa di nuove comunicazioni e a non considerare quanto scritto in precedenza.

Circa due ore dopo, la Federazione ha infine confermato solo le certificazioni relative ai singoli online e non quelle degli album, spiegando che il problema era nato dal fatto che i dati dello streaming tenuti in considerazione per la classifica non erano soltanto quelli dalla ventisettesima settimana in poi, cioè quella appena trascorsa, ma anche quelli delle settimane precedenti, prima che gli streaming fossero integrati ufficialmente nel conteggio. Nel frattempo, però, la notizia delle assegnazioni era stata pubblicata su diversi siti e commentata dagli stessi artisti.