Un gigantesco iceberg sta per staccarsi dall’Antartide

È grande più della Liguria e potrebbe passare i prossimi anni alla deriva

Un iceberg grande 6mila chilometri quadrati (più della Liguria) si sta per staccare dalla costa orientale della Penisola Antartica, l’estremo settentrionale del continente che si protende verso le coste del Sudamerica. I ricercatori dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ritengono che il suo distacco sia ormai inevitabile: quando avverrà si sarà prodotto uno dei più grandi iceberg alla deriva mai osservati nella storia dell’uomo. Attualmente l’enorme blocco di ghiaccio è tenuto attaccato al resto della Penisola da un sottile strato ghiacciato ampio appena 5 chilometri. Se continuerà a fratturarsi, l’iceberg inizierà ad allontanarsi dalla costa galleggiando nell’antistante Mare di Weddell.

Il nuovo iceberg si sta originando da una delle più grandi piattaforme glaciali dell’Antartide, la sezione C della piattaforma Larsen. Quest’area è tenuta sotto controllo da mesi, in seguito alla formazione di una profonda crepa lunga ormai più di 190 chilometri.

Le rilevazioni più accurate intorno al nuovo iceberg sono state effettuate dall’ESA grazie agli strumenti di CryoSat-2, un satellite lanciato nel 2010 per tenere sotto controllo l’estensione e le variazioni dello spessore degli strati di ghiaccio ai Poli. Il satellite ha particolari sensori per calcolare la profondità raggiunta dagli iceberg, la cui porzione più grande di ghiaccio resta sott’acqua. Dall’orbita terrestre, CryoSat-2 usa i suoi radar per misurare la porzione emersa dell’iceberg: applicando poi alcuni modelli matematici è possibile ricostruire con precisione il volume complessivo del blocco di ghiaccio.

CryoSat-2

Nel caso del probabile nuovo gigantesco iceberg, i ricercatori dell’ESA stimano che la parte emersa sia alta circa 30 metri, quanto un palazzo di una decina di piani. Lo spessore medio dell’iceberg è stimato in 190 metri, con punti massimi intorno a 210 metri. Noel Gourmelen dell’Università di Edimburgo ha calcolato che il volume complessivo potrebbe raggiungere i 1.155 chilometri cubi. Conoscerne dimensioni e caratteristiche è importante per prevedere come si potrebbe muovere l’iceberg e verso quale direzione, soprattutto per garantire la sicurezza delle rotte commerciali vicine all’Antartide.

iceberg

Il grande spessore del ghiaccio potrebbe comunque ostacolare la deriva dell’iceberg. Le acque intorno alla Penisola Antartica sono relativamente basse, quindi l’enorme massa di ghiaccio si potrebbe incagliare sul fondale e restare a lungo bloccata a poca distanza dal punto in cui si è staccata. Grazie alle rilevazioni satellitari, i ricercatori conoscono l’andamento del fondale marino intorno alla Penisola e possono quindi prevedere quanto lontano potrà andare l’icerbeg, a seconda della sua deriva. Succede spesso che gli iceberg si incaglino, restino fermi per un po’, ruotando lievemente su loro stessi, prima di riuscire a superare le asperità del fondale e raggiungere acque più profonde. Un iceberg di dimensioni così grandi potrebbe impiegare molti mesi prima di riuscire ad andare oltre i bassi fondali del Mare di Weddell.

Al momento i ricercatori non escludono la possibilità che l’iceberg resti in prossimità del punto in cui si staccherà, formando una sorta di isola ghiacciata permanente nel Mare di Weddell. È già successo in passato che altri iceberg, seppure più piccoli, si siano incagliati senza possibilità di proseguire la loro deriva nel medio periodo, diventando parte integrante della superficie ghiacciata che contorna la Penisola a oriente. Il potenziale nuovo iceberg si trova comunque in una posizione che potrebbe favorire il suo passaggio in una delle correnti che spingono verso nord, oltre l’Antartide.