• Mondo
  • Venerdì 7 luglio 2017

I colloqui per riunificare Cipro sono falliti, e sono falliti male

Lo ha annunciato il segretario generale dell'ONU dopo una riunione molto tesa, ma non si sa con precisione cosa sia andato storto

Soldati dell'ONU nella zona di Nicosia che divide la parte greca dalla parte turca di Cipro (IAKOVOS HATZISTAVROU/AFP/Getty Images)
Soldati dell'ONU nella zona di Nicosia che divide la parte greca dalla parte turca di Cipro (IAKOVOS HATZISTAVROU/AFP/Getty Images)

Questa mattina il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha annunciato il fallimento dei colloqui sulla riunificazione di Cipro che si stavano tenendo in Svizzera. I presidenti delle due Cipro, il greco cipriota Nicos Anastasiades e il turco cipriota Mustafa Akinci, non sono riusciti a trovare un accordo, nonostante le pressioni dell’ONU. Alcuni diplomatici hanno raccontato al Guardian che la Turchia avrebbe offerto poco ai greco ciprioti, i quali invece si sarebbero detti disposti a fare alcune concessioni importanti, come stabilire una rotazione per la presidenza dell’ipotetico paese unificato. Secondo i racconti dei presenti, l’ultima riunione di questa notte è finita tra tensioni e urla, ma Guterres non ha specificato cosa è andato storto e su quali punti i due paesi non abbiano trovato un accordo.

Cipro è divisa dal 1974, quando la Guardia nazionale cipriota e la giunta militare al governo in Grecia – il “regime dei colonnelli” – organizzarono un colpo di stato a Cipro. Il presidente cipriota Makarios III fu deposto, il potere fu affidato al nazionalista filo-greco Nikos Sampson e fu proclamata la Repubblica di Cipro. In risposta al colpo di stato, il 20 luglio 1974 la Turchia invase l’isola, per difendere la comunità turca cipriota che la abitava. I soldati turchi presero il controllo del nord e Cipro fu divisa in due parti dalla cosiddetta “Linea verde”, la stessa che ancora oggi divide Nicosia, la capitale. Nel 1983 fu proclamata la Repubblica Turca di Cipro, riconosciuta solo dalla Turchia; la Repubblica Greca di Cipro, invece, è riconosciuta da tutti gli stati ad eccezione della Turchia e dal maggio 2004 fa parte dell’Unione Europea.

Negli ultimi anni ci sono stati diversi tentativi diplomatici per riunificare l’isola, ma finora non si è risolto nulla. Una delle questioni più importanti di disaccordo è quella che riguarda la sorte delle truppe turche ancora presenti a Cipro. I greco ciprioti chiedono che i soldati turchi – circa 35mila – si ritirino dal paese, una richiesta che i turchi ciprioti e la Turchia ritengono inaccettabile. Un altro tema è la futura divisione del territorio nelle zone federali dei greci ciprioti e dei turchi ciprioti: i primi vogliono la restituzione dell’intera città di Morphou, che oggi si trova nella parte turca di Cipro, mentre i secondi sarebbero disposti a cederne solo una parte. Ci si aspetta comunque che i due governi ciprioti ridiscutano queste questioni in futuro: lo stesso Guterres ha detto che non esclude altre iniziative diplomatiche per tentare di nuovo di riunificare Cipro.