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  • Sabato 1 luglio 2017

L’aeroporto di New York ha un terminal per gli animali

E la sala d’aspetto è più bella di quella per gli umani

(The Ark)
(The Ark)

Da marzo di quest’anno l’aeroporto internazionale John F. Kennedy di New York ha un terminal per gli animali. Si chiama The Ark (come l’Arca di Noè), è aperto 24 ore al giorno ed è gestito da una società indipendente da quella dell’aeroporto. Finora ci sono passati molti cani, gatti e cavalli, ma anche caprette, tartarughe, conigli, un maialino, dei pappagalli e un ratto gigante. C’è uno spazio con una piscina e il pavimento raffreddato, pensati per i pinguini. Ci sono anche grandi e accoglienti stalle per i cavalli, in cui si sente musica da opera, spesso concerti di Luciano Pavarotti, perché secondo gli esperti ha un effetto rilassante sui cavalli: di solito quelli che passano per The Ark sono in attesa di partecipare a competizioni di dressage o a partite di polo. Per i cani invece c’è una “sala d’aspetto” con una piscina a forma di osso.

The Ark è un terminal di lusso: le tariffe per far attendere il proprio cane nei suoi spazi invece che nei magazzini per i bagagli partono da un centinaio di dollari. Per un cavallo si spende di più, fino a 10mila dollari, cioè quasi 9mila euro. A ogni cavallo viene fornito un materasso, due secchi d’acqua e fieno; a richiesta possono ricevere anche dell’avena. E c’è anche uno spazio per le cure veterinarie e uno per la toelettatura. La parte di The Ark dedicata agli uccelli è meno lussuosa, in parte perché sono animali che devono essere sottoposti a maggiori controlli negli aeroporti, per il rischio che siano infetti e trasmettano dei virus. Una zona della struttura è dedicata a potenziali quarantene dove condurre analisi degli animali. Per gli animali più esotici c’è un altro spazio ancora, anche se non possono uscire dalle gabbie in cui viaggiano.

ark_mappa(The Ark)

Per il benessere degli animali che viaggiano, The Ark può spesso fare la differenza, visto che le regole per l’imbarco degli animali sono diverse da quelle delle persone (che sono a loro volta animali, ok, ci siamo capiti): devono presentarsi in aeroporto sei ore prima di imbarcarsi. Per i voli non ci sono comunque ancora soluzioni alternative alla stiva degli aerei.