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  • Domenica 25 giugno 2017

Le corrispondenze di Baudelaire

«I profumi, i colori e i suoni si rispondono», scrisse in "I fiori del male", che uscì 160 anni fa

(Wikimedia)
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I fiori del male (Les Fleurs du mal, in francese) è una raccolta di poesie Charles Baudelaire, poeta francese nato nel 1821 e morto nel 1867. I fiori del male fu pubblicato per la prima volta il 25 giugno del 1857, 160 anni fa. Come qualcuno ricorderà dalle superiori, era diviso in cinque sezioni: Spleen et ideal, Les Fleurs du mal, Révolte, Le vin e La mort. I fiori del male è considerato uno dei più importanti libri di poesia nella storia della letteratura, che diede un grande contributo a far crescere l’idea di Baudelaire come di un “poeta maledetto”. Una delle più famose poesie di I fiori del male è “Corrispondenze”, la quarta della sezione Spleen et idéal. Baudelaire, che è considerato anche uno dei primi poeti simbolisti, parla di come certe cose hanno legami, corrispondenze, che la poesia deve riuscire a trovare. La traduzione è della poetessa Luciana Frezza, per l’edizione di Rizzoli del 1980.

La Natura è un tempio dove colonne vive
lasciano a volte uscire confuse parole;
l’uomo vi passa attraverso foreste di simboli
che l’osservano con sguardi familiari.

Come echi lunghi che da lontano si fondono
in una tenebrosa e profonda unità
vasta quanto la notte e quanto la luce,
i profumi, i colori e i suoni si rispondono.

Ci sono profumi freschi come carni infantili,
dolci come oboi, verdi come praterie
– e altri corrotti, ricchi e trionfanti,

che hanno l’espansione delle cose infinite,
come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso
che cantano gli abbandoni dello spirito e dei sensi.

La poesia in francese

La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiers.

Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.

II est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
— Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,

Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens.