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  • Venerdì 23 giugno 2017

Non sappiamo quanti siano i nigeriani

Tutti i censimenti fatti dall'indipendenza a oggi sono stati truccati per ragioni politiche: il prossimo dovrebbe tenersi nel 2018

Il mercato di Balogun, a Lagos, il 5 maggio 2017 (STEFAN HEUNIS/AFP/Getty Images)
Il mercato di Balogun, a Lagos, il 5 maggio 2017 (STEFAN HEUNIS/AFP/Getty Images)

Secondo le proiezioni della Banca Mondiale, nel 2015 la popolazione della Nigeria, il più popoloso paese dell’Africa, era di circa 182 milioni di persone. È probabile però che il dato sia sbagliato, perché da quando la Nigeria è diventata indipendente non è mai riuscita a contare bene i propri abitanti. Le proiezioni sul 2015 fatte dalla Banca Mondiale si basano sul censimento del 2006, l’ultimo effettuato nel paese, che però non si può considerare troppo preciso: si pensa che all’epoca gli abitanti della Nigeria fossero molti meno dei 140 milioni conteggiati. Come ha spiegato l’Economist, il motivo per cui i dati del 2006 e quelli di tutti i censimenti precedenti non sono affidabili dipende dal sistema di distribuzione dei fondi statali e dei seggi parlamentari, che si basa sulla popolazione: è per questo che i politici gonfiano i numeri, per ottenere più fondi e più seggi.

Come molti altri problemi dei paesi africani, la difficoltà della Nigeria con i censimenti ha le sue origini nel periodo coloniale. Quando il Regno Unito rese l’attuale Nigeria una propria colonia, mise insieme territori diversi in cui vivevano etnie diverse, tanto che fino al 1914 esisteva il Protettorato della Nigeria del Nord e il Protettorato della Nigeria del Sud. Alla fine le due colonie furono unite in una sola entità, che nel 1960 divenne indipendente come Repubblica Federale della Nigeria. Il sud e il nord del paese si differenziano anche dal punto di vista religioso: nel nord la maggioranza della popolazione è musulmana, nel sud cristiana. La rivalità tra gli abitanti delle regioni settentrionali e quelli delle regioni meridionali è sempre esistita e continua tuttora, tanto che una tradizione non scritta è che alla carica di presidente si alternino rappresentanti degli stati del nord e quelli degli stati del sud.

Durante il periodo coloniale furono fatte varie stime della popolazione nigeriana, ma il primo vero tentativo di censimento fu fatto tra il 1952 e il 1953, quando si calcolò che nel territorio nigeriano vivessero 31,6 milioni di persone. È probabile che all’epoca i nigeriani fossero di più e che il numero finale non rispecchiasse quello reale: è possibile per esempio che alcuni funzionari incaricati di fare il censimento non fossero stati adeguatamente formati, oltre al fatto che alcune aree del paese erano difficili da raggiungere. Si pensa che il numero dei nigeriani di allora sia stato sottostimato del 10 per cento: quello fu probabilmente il censimento più preciso mai fatto nel paese.

I censimenti del 1973 e del 1991 furono annullati per le polemiche sul modo in cui erano stati fatti. Anche su quello del 2006 ci furono delle discussioni: in particolare fu contestato il fatto che nello stato settentrionale di Kano (poco più piccolo dell’Emilia-Romagna) furono conteggiati 9,4 milioni di persone, mentre nello stato di Lagos, la capitale economica del paese, solo 9 milioni. A quel punto lo stato di Lagos fece un suo censimento autonomo, tecnicamente illegale, da cui risultò che gli abitanti erano 17,5 milioni, un numero che però sembrava essere stato gonfiato. Il prossimo censimento dovrebbe tenersi nel 2018, ma a causa dei costi enormi per sostenerlo – si stimano 635 milioni di euro – è possibile che verrà posticipato, come già accaduto in passato.

Se i dati elaborati dalla Banca Mondiale fossero corretti, potremmo dire con certezza che la Nigeria è il settimo paese più popoloso del mondo, dopo il Pakistan e prima del Bangladesh, e il più popoloso tra i paesi africani. Il fatto però di non avere la certezza dei numeri è un problema: sapere il numero di abitanti di un paese non serve solo a compilare le tabelle della Banca Mondiale, ma anche a capire quali sono le regioni che hanno più bisogno di risorse e investimenti.