L’attrice preferita di Marilyn Monroe

Era Jean Harlow, anche lei molto bionda e molto brava: e anche lei morì giovane, ottant'anni fa oggi

(AP Photo)
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Jean Harlow è quella di quella canzone di Giorgio Gaber del 1968: «Sembrerai una Jean Harlow sulla mia Torpedo blu». Quando uscì la canzone Harlow era già morta da più di trent’anni – morì a 26 anni il 7 giugno del 1937, ottant’anni fa oggi – ma era ed è ancora una famosa star del cinema: di quelle che potreste non aver visto niente mai ma comunque avete sentito il nome. Harlow fu un’apprezzata attrice negli anni Venti e Trenta, lavorò per e con alcuni dei più grandi registi e attori di quegli anni, e divenne famosa e imitata per i suoi capelli biondo platino, per il suo corpo e perché era anche particolarmente simpatica. Recitò tra l’altro in La donna di platino e Argento vivo (il cui titolo inglese è Bombshell, che a dirlo a una donna è come dirle “che schianto!”) e viene spesso associata ancora oggi all’espressione “sex symbol”. Per dire quanto fu grande Jean Harlow, alla fine basta una cosa: era l’idolo di Marilyn Monroe.

Come nel caso di quasi ogni altro attore o attrice degli anni d’oro di Hollywood – diciamo fino agli anni Sessanta – Jean Harlow non era nata con questo nome. Si chiamava Harlean Carpenter, e prese l’altro dalla madre (un’aspirante attrice): Jean Poe Arlow. Harlow nacque a Kansas City – in Missouri, in mezzo agli Stati Uniti – nel 1911, e 16 anni più tardi se ne andò di casa insieme a un ragazzo di 23: si sposarono e andarono a Los Angeles, in California, dove c’era il cinema. Già prima di compiere 18 anni ottenne le prime parti e alla fine degli anni Venti recitò in alcune scene con Stanlio e Olio. Il suo primo grande film fu Gli angeli dell’inferno: un film di guerra del 1931, diretto da Howard Hughes, cioè quello di The Aviator di Martin Scorsese (e in quel film Harlow è interpretata da Gwen Stefani). Le prime parole dette da Harlow in quel film – tenete presente che il sonoro era arrivato da poco – invitavano il protagonista maschile ad andare a “mettersi qualcosa di comodo”.

Harlow recitò poi con James Cagney in Nemico pubblico – uno dei migliori esempi di film sui gangster, stracitato nei decenni successivi – e in La donna di platino di Frank Capra, uno dei migliori registi di sempre. Divorziata dal primo marito sposò Paul Bern, importante dirigente della casa di produzione MGM, che era più vecchio di lei di 22 anni. Lui morì – forse suicida – un paio di mesi dopo il loro matrimonio.

Negli anni Trenta recitò in Lo schiaffo – di Victor Fleming e con Clark Gable, con cui andò molto d’accordo – e poi in Argento vivo (sempre di Fleming) e La donna del giorno di Jack Conway. Morì durante le riprese del film Saratoga (diretto da Conway): aveva problemi ai reni ed è probabile che morì di nefrite acuta perché sua madre, particolarmente protettiva e religiosa, impedì inizialmente che si curasse.

Saratoga fu terminato usando delle controfigure e con l’attrice Paula Winslon che cercò di imitare la sua voce. Al suo funerale Gable disse: «Una ‘bambola’, la nostra carissima Jean? Io, in lei, ho visto solo una donna, una gran donna». Anni dopo Monroe si interessò a un film biografico su Harlow ma poi non se ne fece niente. Pare che al sua agente disse: «Spero che non faranno la stessa cosa con me quando me ne sarò andata».