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  • Giovedì 1 giugno 2017

L’attentato a Kabul NON è stato rivendicato dall’ISIS (non ancora almeno)

Nonostante quello che da ieri si legge su qualche sito di news e giornale italiano

Il titolo dell'articolo di Repubblica.it sull'attentato a Kabul
Il titolo dell'articolo di Repubblica.it sull'attentato a Kabul

Ieri un’autobomba è esplosa nella zona delle ambasciate a Kabul, la capitale dell’Afghanistan, uccidendo almeno 90 persone e ferendone diverse centinaia. L’attentato, che è stato uno dei peggiori dall’inizio della guerra in Afghanistan, non è ancora stato rivendicato da alcun gruppo, nonostante quello che da ieri dicono alcuni giornali, siti di news e account social italiani. Oggi la versione cartacea di Repubblica titola: «L’Isis fa strage a Kabul: 90 morti». La notizia della rivendicazione dello Stato Islamico è stata data, tra gli altri, da Rai News, da TgCom 24 e dall’account Twitter di TgLa7e continua a essere contenuta nel titolo dell’articolo di Corriere.it sull’attentato. Lo Stato Islamico (o ISIS), però, non ha rivendicato l’attacco a Kabul, non ancora almeno: la notizia quindi è falsa.

Lo Stato Islamico rivendica i suoi attentati – sia quelli diretti, sia quelli ispirati dalla sua propaganda – tramite una complessa e articolata rete di organi di comunicazione, tra cui l’ormai nota agenzia di stampa Amaq, da cui sono passate le rivendicazioni della maggior parte degli attentati terroristici compiuti dallo Stato Islamico in Europa. Nel caso dell’autobomba a Kabul non c’è stata ancora alcuna rivendicazione, né dello Stato Islamico né di altri gruppi terroristici (i talebani, su cui si erano concentrati molti sospetti, hanno negato di essere coinvolti nell’attentato). Non è chiaro da dove questi siti di news e giornali italiani abbiano preso la notizia della rivendicazione, che non è nemmeno circolata sulla stampa di altri paesi. Potrebbe essere arrivata dall’account Twitter di 1TV, un canale televisivo afghano che a un certo punto ha scritto della rivendicazione, prima di cancellare il tweet. Oppure da un tweet di Sputnik – lo screditato sito di propaganda del governo russo – pubblicato verso le 12.30 di ieri.

Non è la prima volta che alcuni siti di news e giornali italiani danno informazioni sbagliate sulle rivendicazioni di qualche grosso attentato in Europa e fuori. Potrebbe sembrare una questione solo da addetti ai lavori, ma non è così: lo Stato Islamico è solo un pezzo del mondo jihadista che ha tra i suoi obiettivi colpire gli occidentali o i governi di paesi a maggioranza musulmana che collaborano con loro. Ci sono altri gruppi, alcuni affiliati ad al Qaida, che hanno obiettivi simili: attribuire con correttezza i diversi attentati aiuta a capire meglio la loro strategia, il loro stato di salute e soprattutto a elaborare delle strategie per sconfiggerli.