Il Libano ha vietato “Wonder Woman”

Perché l'attrice protagonista, Gal Gadot, è israeliana e ha fatto il servizio militare obbligatorio nell'esercito

Il Libano ha ufficialmente vietato la proiezione nei cinema del paese del film Wonder Woman, che sarebbe dovuto uscire oggi. La motivazione della censura è che la protagonista Gal Gadot – che ha già interpretato Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice – è una cittadina israeliana e un’ex soldatessa. Prima di fare l’attrice, infatti, Gadot era stata per due anni nell’esercito israeliano (noto con l’acronimo IDF, che sta per Israel Defense Forces) poiché in Israele il servizio militare femminile è obbligatorio.

Il divieto è stato annunciato ufficialmente sull’account Twitter di Lebanon’s Grand Cinemas e poi confermato da altre fonti. La decisione è stata presa dal Ministero dell’Economia e del Commercio del Libano, che qualche giorno fa aveva fatto formalmente la richiesta.

Il ministero porta avanti da tempo una politica di boicottaggio nei confronti dei prodotti israeliani, che considera «tentativi nemici di infiltrazione nei nostri mercati». Lo stesso ministero aveva tentato di censurare anche il film Batman V Superman: Dawn of Justice, in cui Gadot compariva per la prima volta nel ruolo della principessa delle Amazzoni Diana, cioè Wonder Woman. I gruppi che sostengono la campagna per il boicottaggio ricordano che Gal Gadot nel 2014, durante il conflitto tra Israele e Hamas, aveva pubblicato su Instagram una foto di lei e della figlia accompagnata da un messaggio in cui diceva: «Il mio amore e le mie preghiere vanno ai ragazzi e alle ragazze che stanno rischiando la vita per proteggere la nazione dagli attacchi orrendi di Hamas, i cui miliziani si nascondono come vigliacchi dietro a donne e bambini».

Il Libano e Israele non hanno rapporti diplomatici. Nel 2006 Hezbollah, un gruppo politico-militare sciita libanese, ha combattuto una breve guerra contro le forze israeliane in seguito a un’operazione militare attuata dall’esercito israeliano per reazione alla cattura di due suoi soldati: da allora è in vigore un cessate il fuoco monitorato dalle Nazioni Unite. Tuttavia, tra i due paesi ci sono stati occasionali scontri di confine. Hezbollah è anche intervenuta in Siria per garantire la sopravvivenza del regime di Assad, suo alleato, e l’integrità delle sue linee di rifornimento dall’Iran al Libano. Nonostante Israele abbia mantenuto finora un ruolo piuttosto marginale nella guerra siriana, evitando di farsi coinvolgere da una o dall’altra parte, il governo di Tel Aviv non ha rinunciato a difendere i suoi interessi: periodicamente aerei da guerra israeliani fanno dei raid nello spazio aereo siriano per colpire obiettivi di Hezbollah, o convogli iraniani che si sospetta portino armi o altro materiale militare in qualche base di Hezbollah in Libano.