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  • Sabato 27 maggio 2017

Il genero di Trump trattò per creare un canale segreto col governo russo

Diversi giornali americani hanno scritto che ne parlò sei mesi fa all’ambasciatore russo (anche se poi non se ne fece nulla)

(Andrew Harrer - Pool/Getty Images)
(Andrew Harrer - Pool/Getty Images)

I principali giornali statunitensi hanno scritto, citando fonti anonime, che nel dicembre 2016 Jared Kushner – genero del presidente Donald Trump e suo consigliere – parlò con Sergey Kislyak, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, della possibilità di creare un canale di comunicazione segreto tra Trump e il governo russo. Il progetto poi non è mai stato realizzato. L’incontro in cui si parlò di questa possibilità fu fatto alla Trump Tower di New York, dove dopo essere stato eletto – ma prima di essersi insediato – Trump incontrò molte persone. La Casa Bianca si è per ora rifiutata di commentare la notizia. Solamente due giorni fa era uscita la notizia che Kushner è coinvolto nell’indagine che l’FBI sta compiendo sull’interferenza russa nelle elezioni presidenziali americane, anche se per ora sembra che non sia fra gli indagati.

All’incontro tra Kushner e Kislyak di cui parlano i giornali partecipò anche Michael T. Flynn, il controverso collaboratore di Trump considerato molto vicino al governo russo che si è dimesso un mese dopo l’insediamento dell’amministrazione, ufficialmente per aver mentito al vicepresidente Mike Pence (in un primo momento Flynn aveva chiesto l’immunità da un’indagine dell’FBI nei suoi confronti, richiesta che è stata rifiutata).

Il New York Times ha scritto che il canale sarebbe stato creato per discutere, tra le altre cose, della strategia da usare nella guerra in Siria, in cui Stati Uniti e Russia stanno combattendo su fronti opposti (gli Stati Uniti hanno armato e addestrato alcuni ribelli moderati, la Russia è il principale alleato del regime di Bashar al Assad). Il New York Times dice che la notizia è stata confermata da tre fonti che hanno voluto restare anonime. Il primo giornale a parlare della cosa è però stato il Washington Post, che – sempre citando fonti anonime – ha spiegato che l’idea era di creare un canale di comunicazione sfruttando le strutture diplomatiche che la Russia ha negli Stati Uniti, per evitare di poter essere controllati.

Non è chiaro se l’idea iniziale di aprire un canale di comunicazione segreto fu della Russia, di Kushner o di Trump: il Washington Post ha scritto che fu di Kushner, ma il New York Times ha scritto di non essere riuscito a confermare la cosa. Il New York Times ha scritto, citando alcune fonti anonime, che «l’idea era di far parlare Flynn direttamente con un importante capo militare di Mosca, per discutere di Siria e di altre questioni di sicurezza», che le agenzie di intelligence statunitensi sono a conoscenza della cosa da alcuni mesi, ma non è chiaro «se l’abbiano saputo intercettando comunicazioni russe o con altri mezzi».

Kushner ha 36 anni e dal 2009 è sposato con la figlia maggiore di Trump, Ivanka, e durante la campagna elettorale è stato uno dei consiglieri più stretti di Trump: ha fatto un po’ di tutto, dal capo delle strategie per i social network a stratega politico. È l’erede di una storica famiglia ebrea di proprietari di case del New Jersey e di New York. Dopo essersi laureato ad Harvard e alla New York University, ha lavorato per un po’ nell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan e poi è entrato nella società di famiglia, di cui è diventato CEO nel 2008, a soli 27 anni. Kushner è riuscito a espandere il patrimonio immobiliare costruito da suo padre e suo nonno – nel 2014, l’azienda ha compiuto transazioni per più di 2 miliardi di dollari – e a segnalarsi come uno dei più promettenti giovani imprenditori americani. Da quando lavora alla Casa Bianca, si occupa soprattutto di politica estera e in particolare di Medio Oriente.