Spazi di memoria

Thomas Friedrich Schaefer ricrea in studio i suoi ricordi d’infanzia, con scene curate nei minimi dettagli

Experiential Spaces

Si parla spesso del legame tra memoria e fotografia (che della prima è spesso custode) e anche dei modi in cui la memoria funziona o di come capiti che rielaboriamo i ricordi anche distorcendoli. Il fotografo Thomas Friedrich Schaefer ha deciso di ricostruire – letteralmente – i suoi, ricreando in uno studio di Berlino scene della sua infanzia curate nei minimi dettagli.

Schaefer è nato nel 1983 ed è cresciuto tra San Paolo, in Brasile, e Magonza, in Germania. Ogni foto del suo progetto Experiential Spaces nasce da un ricordo personale, a cui si ispira con la consapevolezza che tra dieci anni probabilmente lo ricorderebbe con dettagli diversi. Secondo Schaefer ogni ricordo e ogni sensazione che ne deriva sono una costruzione che cambia nel tempo insieme a noi. L’immobilità dei personaggi e le azioni fotografate sono così comuni – l’albero addobbato per Natale e la madre in cucina, un bambino con i suoi giochi in mansarda, il padre in garage – che permettono a chiunque le guardi di immedesimarsi e interpretarle. Per la costruzione di ogni set Schaefer, che si definisce un perfezionista, impiega tra le 200 e le 500 ore e il risultato è un ambiente estremamente elaborato e iper-realistico: «E questo finisce nelle mie installazioni, dove ogni elemento deve trovare il suo posto preciso per abbinarsi all’immagine che ho in testa». Dopo aver scattato la foto, Schaefer smantella il set, rendendolo effimero e intangibile come la memoria stessa.

Potete vedere le foto di Schaefer seguendolo su Instagram, mentre questo è un video che mostra la realizzazione dei suoi set fotografici.