Gli Eagles hanno fatto causa a un “Hotel California”

L'albergo – che si trova in Messico – secondo la band sfrutta indebitamente il titolo della famosa canzone

di Travis M. Andrews – The Washington Post

L'Hotel California di Todos Santos, in Messico (Google Streetview)
L'Hotel California di Todos Santos, in Messico (Google Streetview)

Nella popolare canzone degli Eagles “Hotel California”, Don Henley cantava: «You can check out any time you like, but you can never leave», «puoi fare il check out quando vuoi, ma non te ne puoi mai andare». All’Hotel California di Todos Santos, in Messico, le cose vanno diversamente: gli ospiti possono sia fare il check out che andarsene. L’hotel, infatti, non ha nulla a che fare con la canzone. Ciononostante gli Eagles sostengono che quell’albergo sfrutti il suo nome per suggerire un legame con la loro canzone, con lo scopo di trarne un guadagno finanziario. Lunedì scorso il gruppo ha intentato causa contro l’hotel in un tribunale statunitense di Los Angeles, chiedendo diversi risarcimenti e l’interruzione di ogni violazione.

Gli Eagles sostengono che l’hotel venda oggetti – tra cui magliette, poster, felpe, accappatoi, portachiavi, carte da gioco, tazze, plettri e calamite da frigorifero – che riportano il nome del gruppo e l’immagine della copertina del loro album del 1976 “Hotel California”, che contiene la canzone. Secondo il gruppo, inoltre, l’hotel «incoraggia attivamente i clienti a credere che l’hotel di Todos Santos sia legato agli Eagles per promuovere la vendita» di questi oggetti, diffondendo le canzoni degli Eagles – soprattutto “Hotel California” – nei corridoi e all’ingresso.

L’hotel aprì nel 1950 cambiando diverse volte nome e proprietà, stando al testo della causa. Nel 2001 Debbie e John Stewart, una coppia canadese, comprarono l’albergo, ripristinarono il nome originale e «tentarono di rivitalizzarlo e di dargli una reputazione, basata sul presunto, ma falso, legame con gli Eagles». Effettivamente, in una recensione su Yelp si legge: «la famosa canzone degli Eagles ci ha attirato nella città di Todos Santos, a circa un’ora d’auto da Cabo San Lucas».

Attualmente la pagina del sito dell’hotel dedicata alla storia della struttura dice che gli Eagles non sono mai stati proprietari dell’hotel, evidenziando però molte somiglianze tra l’albergo e le parole della canzone: «Molte […] leggende sono più sfumate e continuano ad affascinare le persone. Sebbene gli attuali proprietari dell’hotel non abbiano alcuna affiliazione con gli Eagles, né promuovano nessuna associazione con il gruppo, molti visitatori rimangono ammaliati dalle “coincidenze” tra le parole della popolare canzone e le caratteristiche dell’hotel e dei suoi dintorni». Il sito procede quindi a elencare queste “coincidenze”. Una di queste, per esempio, è che «all’Hotel California si arriva attraversando una lunga autostrada nel deserto partendo da Los Cabos a sud o da La Paz a est». Il verso iniziale della canzone degli Eagles recita: «On a dark desert highway, cool wind in my hair». Un’altra “coincidenza” sarebbe che la «chiesa della missione di Pilar si trova nelle dirette vicinanze dell’hotel e le sue campane si sentono ogni giorno». Il testo della canzone degli Eagles dice anche: «I heard the mission bell». L’hotel non ha risposto a una richiesta di commenti inviata martedì da Reuters.

In passato Henley ha detto che la canzone non parla davvero di un hotel, né della California. «È un viaggio dall’innocenza alla maturità», ha raccontato Henley a CBS News a dicembre. «Non parla davvero della California, ma dell’America. Parla del lato oscuro del sogno americano. Parla di eccessi. Parla di narcisismo. Parla dell’industria musicale […] Può essere interpretata in un milione di modi». Glenn Frey – un altro membro del gruppo che ha lavorato alla scrittura della canzone, che nel frattempo è morto – disse però che i membri degli Eagles non avevano idea di cosa significasse il loro famoso pezzo. «Vogliono tutti sapere di che parla quella canzone, ma noi non lo sappiamo», raccontò a BBC diversi anni fa. «Decidemmo di creare qualcosa di strano, solo per vedere se ne eravamo capaci. Le persone poi ci lessero dentro molte cose, molte di più di quelle che probabilmente esistono».

Da tempo gli Eagles difendono strenuamente la loro proprietà intellettuale. In particolare, come raccontò Billboard nel 2011, il gruppo ritirò la causa per infrazione di un marchio commerciale che aveva intentato contro l’American Eagle Foundation, un’organizzazione non a scopo di lucro «la cui missione è curare e tutelare il simbolo vivente della libertà negli Stati Uniti, l’aquila calva [“bald eagle”, in inglese], e altri rapaci», stando al sito dell’organizzazione. Gli Eagles – che avevano fondato due società, Eagles Ltd. and Eagles Recording Co. – sostennero che l’organizzazione violasse il nome del gruppo, prendendosela anche con l’URL del sito (www.eagles.org) e con il numero di telefono (1-800-2-EAGLES) della non-profit. In passato, gli Eagles avevano anche denunciato un ristorante di Dallas chiamato Hotel California Grill per violazione del marchio commerciale. Pare che il locale abbia successivamente cambiato nome.

© 2017 – The Washington Post