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  • Lunedì 8 maggio 2017

Le volate a testa in giù di Caleb Ewan

Al Giro c'è un giovane ciclista australiano che usa una tecnica rischiosa ma efficace: si butta a capofitto sul manubrio con tutto il peso del corpo

Caleb Ewan, a destra, in una tappa del Tour Down Under (Morne de Klerk/Getty Images)
Caleb Ewan, a destra, in una tappa del Tour Down Under (Morne de Klerk/Getty Images)

Al Giro d’Italia di quest’anno, iniziato venerdì scorso dalla Sardegna, uno dei ciclisti su cui c’è più curiosità è il 22enne australiano Caleb Ewan, che corre con il team Orica-Scott. Ewan è un velocista molto talentuoso, che negli ultimi anni si è distinto per le tante vittorie e gli altrettanti buoni piazzamenti nelle categorie giovanili, fra cui due medaglie d’argento ai campionati mondiali di ciclismo su strada del 2012 e del 2014. Corre tra i professionisti solamente da due anni, ma è già indicato da molti come uno dei velocisti più promettenti in circolazione.

Ewan non ha un fisico da velocista, cioè moderatamente grosso e muscoloso. È alto 1 metro e 65 centimetri e pesa poco più di 60 chili: più simile al fisico di uno scalatore. Esistono velocisti con fisicità completamente diverse, però: basta pensare a Mario Cipollini e Alessandro Petacchi, alti quasi 1 metro e 90, e accostarli a Mark Cavendish, per esempio, che è il velocista più forte della sua generazione e misura 1 metro e 75. Ma Cavendish, che si può considerare basso per l’altezza media dei velocisti, è comunque più alto di Ewan di circa dieci centimetri.

Ewan è ancora molto giovane e quindi non possiede una muscolatura evidente a occhio nudo. Ma oltre all’età e alla sua fisicità, in questi giorni si sta parlando di lui per via del suo particolare stile di corsa. Ewan infatti è solito partecipare alle volate assumendo una postura sulla bici che nel ciclismo professionistico probabilmente non si era mai vista. Nei metri immediatamente precedente al traguardo, Ewan si alza sui pedali e porta il suo baricentro molto vicino al manubrio della bici.

Si sporge talmente tanto in avanti che negli ultimi metri di volata, quando aumenta al massimo lo sforzo, per alcuni secondi la sua testa è rivolta completamente verso la ruota anteriore e l’asfalto, come si può vedere da questo video ripreso da una telecamera fissata al manubrio dalla sua bici, e non guarda la strada che ha di fronte.

In questo modo Ewan riesce a competere alla pari con velocisti fisicamente più prestanti di lui, perché diminuisce l’attrito con l’aria e aumenta la sua aerodinamicità. Inoltre riesce a trasmettere più potenza, poiché tutta la forza è concentrata sulla spinta delle gambe. A qualsiasi altro velocista correre come Ewan risulterebbe pressoché impossibile, dato che i centimetri e chili in più non gli permetterebbero di spostare il baricentro così avanti senza cadere. In questa grafica dell’Equipe si vede la netta differenza tra la postura di Ewan e quella del ciclista tedesco André Greipel (alto 1 metro e 84), vincitore della seconda tappa del Giro d’Italia e al primo posto nella classifica a punti della corsa.

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Ci sono anche rischi e svantaggi, nel correre così. Ewan infatti concentra tutto il peso sull’estremità anteriore della bici ed esercita una forza estrema sui pedali. Questo rende la ruota posteriore più vulnerabile a colpi e sobbalzi, che potrebbero farlo cadere e fargli scendere la catena. Nelle immagini rallentate delle volate si vede come la sua ruota posteriore scivoli a destra e sinistra sull’asfalto, a seconda della spinta. Nella seconda tappa del Giro – quella vinta da Greipel – Ewan non ha partecipato interamente alla volata perché a pochi metri dall’arrivo ha perso il pedale destro dopo essersi toccato con un altro ciclista, ed è stato costretto a rallentare.

Per Paolo Bettini, ex allenatore della nazionale italiana di ciclismo, nonché campione olimpico e due volte campione del mondo, le volate di Ewan possono dimostrarsi efficaci ma sono anche abbastanza rischiose, per i motivi citati sopra. In molti davano Ewan come probabile vincitore di almeno una delle prime tre tappe del Giro d’Italia: nella prima però si è fatto sorprendere con il resto del gruppo dall’azione finale dell’austriaco Lukas Pöstlberger; nella seconda ha perso il pedale. Tuttavia Ewan ha ancora possibilità di vincere un tappa in volata, che sarebbe la sua prima vittoria in carriera al Giro d’Italia.