• Sport
  • Venerdì 5 maggio 2017

I record di atletica leggera potrebbero cambiare

La federazione europea ha proposto di archiviare i record del passato e ricominciare da capo: facendo controlli antidoping migliori e misurazioni più precise

Il francese Wilhem Belocian indica il record mondiale giovanile stabilito nei 110 metri nel 2014 (Getty Images)
Il francese Wilhem Belocian indica il record mondiale giovanile stabilito nei 110 metri nel 2014 (Getty Images)

La EEA, la federazione europea di atletica leggera, ha iniziato a discutere di alcune importanti modifiche da applicare alla classificazione dei record europei, che riguardano principalmente l’introduzione di sistemi e criteri di misurazione più precisi, l’aumento delle misure antidoping e l’archiviazione di tutti i record continentali registrati fino ad oggi. La EEA ha iniziato ad elaborare queste proposte per fare chiarezza sui risultati e sui primati in un periodo in cui sembra tutto abbastanza confuso: negli ultimi anni, infatti, in special modo dopo i recenti scandali che hanno coinvolto intere nazionali e addirittura le più alte cariche della IAAF, sono stati invalidati decine di risultati, cosa che ha portato allo sconvolgimento degli esiti di gare autenticati anche da una decina di anni: molte medaglie sono state riassegnate e numerosi record, sia continentali che nazionali, sono stati annullati. Solamente lo scorso novembre, per esempio, sono stati trovati circa un centinaio di nuovi casi di positività a sostanze dopanti nei campioni raccolti agli atleti durante le Olimpiadi di Pechino e Londra, che nei precedenti controlli non erano state rilevate.

Nel corso del consiglio di Parigi di queste settimana, dove l’organizzazione ha discusso delle novità per la prima volta alla presenza dei presidenti delle varie federazioni nazionali europee, il presidente della EEA, Svein Arne Hansen, ha detto: «Quello che proponiamo è rivoluzionario, non solo perché la maggior parte dei record mondiali e europei dovrà essere sostituita, ma perché vogliamo cambiare il concetto di record e aumentarne gli standard per il riconoscimento al punto che tutti possano essere sicuri che ogni cosa sia chiara e alla luce del sole».

Nei documenti inviati all’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera (IAAF) per spiegare le sue proposte, la EEA parla di una maggior regolamentazione per la validità dei primati, con l’ipotesi di rendere possibile la registrazione dei primati solo in determinati eventi internazionali, dove possono essere garantiti “i più alti standard in termini di giudici ed equipaggiamento tecnico”. La proposta che ha fatto più discutere è invece legata all’antidoping. La EEA propone infatti che gli atleti vengano sottoposti a un numero concordato di controlli antidoping — più frequenti di quelli previsti attualmente — nei mesi precedenti alle gare e che il campione del controllo antidoping prelevato dopo il record resti disponibile per il riesame per dieci anni. Inoltre, per evitare di danneggiare ancora la credibilità di risultati e primati, tutti i record europei registrati in passato verrebbero archiviati. Si inizierebbe quindi a stabilirne di nuovi in tutte le categorie.

In seguito a quest’ultima proposta, sono circolate molte notizie secondo le quali i vecchi record europei — alcuni dei quali sono anche record del mondo — verrebbero “cancellati”. In realtà, le proposte della EEA non prevedono la cancellazione dei vecchi record, che resterebbero negli albi di atletica leggera affiancati però da quelli nuovi. Il presidente della IAAF, l’inglese Sebastian Coe, si è già detto favorevole al dibattito e tendenzialmente favorevole alle modifiche, in quanto rappresenterebbero un ulteriore sostegno all’antidoping. La IAAF ne discuterà nel suo prossimo consiglio, in programma ad agosto, ma prima di eventuali modifiche ai regolamenti e agli albi dei record potrebbero volerci ancora molti mesi, come ha detto recentemente Alfio Giomi, presidente della FIDAL, la Federazione Italiana di Atletica Leggera.

In una breve intervista pubblicata dal sito della FIDAL, Giomi ha fatto chiarezza anche sull’archiviazione dei record: «Nel corso della riunione di Parigi a cui ero presente in quanto membro del Council dell’Associazione Europea, è stato semplicemente stabilito che quella bozza di progetto andasse avanti e che diventasse un punto di partenza di un lavoro che per me durerà anni. La premessa, però, è stata chiara: non si cancella nulla. E quei primati europei e mondiali, ove si dovesse arrivare ad una formalizzazione istituzionale della proposta a livello internazionale, resteranno per sempre in un elenco di record storici, al fianco di record ratificati secondo le nuove norme. Io stesso ho proposto che nel documento l’espressione Former European Record Holder fosse sostituita con Historical European Record Holder. I contenuti di questo report vanno inevitabilmente a toccare tante sensibilità ed è comprensibile che possa generare discussioni da cui trarre ulteriori spunti di riflessione. Il tutto avviene in un momento in cui il mondo dell’atletica sta cercando di ridisegnare se stesso a livello globale, per ridare credibilità ad uno sport che in questi ultimi tempi è stato più volte messo in ombra. Proprio in questa direzione cercano di andare spunti come questo, ma migliorare cancellando cento anni di storia non avrebbe alcun senso».