La legge sulla cittadinanza verrà discussa al Senato a metà giugno

La discussione è stata calendarizzata per il 15 giugno, nonostante non sia ancora stato trovato un accordo sulle migliaia di emendamenti presentati dalla Lega Nord

Un momento della manifestazione per l'approvazione della riforma della legge di cittadinanza, organizzata in piazza del Pantheon il 28 febbraio 2017
(ANSA/ANGELO CARCONI)
Un momento della manifestazione per l'approvazione della riforma della legge di cittadinanza, organizzata in piazza del Pantheon il 28 febbraio 2017 (ANSA/ANGELO CARCONI)

La riforma della legge sulla cittadinanza italiana sarà discussa dal Senato il 15 giugno. La data è stata confermata dalle senatrici di Articolo 1 Maria Cecilia Guerra e Doris Lo Moro, relatrice della riforma, e dal presidente dei senatori del Partito Democratico Luigi Zanda. Zanda ha anche aggiunto che la discussione sarà fatta comunque, anche nel caso in cui la commissione Affari costituzionali non abbia ancora concluso l’esame sulla legge.

Il testo della legge, che è stato approvato dalla Camera dei Deputati alla fine del 2015, aspetta da allora il passaggio al Senato. Finora è stato fermo in commissione Affari costituzionali, dove non si è ancora arrivati a un accordo sui circa ottomila emendamenti presentati dalla Lega Nord. Già a marzo, il presidente del Senato Pietro Grasso aveva promesso che la discussione sarebbe stata calendarizzata entro aprile, anche nel caso in cui la commissione non fosse riuscita a risolvere tutte le questioni sollevate dalla Lega. Per il momento da questo punto di vista non ci sono state novità, ma la data della discussione è stata finalmente fissata.

Secondo un’analisi fatta da Repubblica a marzo, la legge avrebbe i numeri per passare: i favorevoli (tra i cui i senatori del PD, Articolo 1, Alternativa Popolare, Sinistra italiana e del gruppo Per le autonomie) sarebbero in tutto 167, e costituirebbero la maggioranza anche nel caso in cui ai contrari (Lega e Forza Italia) si aggiungessero i voti degli incerti e quelli dei Cinque Stelle, che nel voto alla Camera del 2015 si erano astenuti.

In merito alla calendarizzazione della discussione, il movimento Italiani senza cittadinanza ha lanciato una petizione su Change.org dal titolo Un milione di Italiani senza diritti: approviamo subito la legge sulla cittadinanza. La petizione ha come obiettivo il raggiungimento di 25 mila firme (al momento ne sono state raccolte 23.681) ed è rivolta ai senatori affinché votino a favore della riforma quando verrà presentata in Senato:

Stimati Senatori e Senatrici della Repubblica italiana,
Siamo Ilham, Giorgia, Youness, Sonny, Chouaib, Andres, Sirine, Sarra, Ada, Xavier, Insaf, Sara, Fatoumata, Ervin, Fioralba.
Vi scriviamo perché avete nelle vostre mani le sorti delle nostre vite e vi chiediamo atti concreti per permetterci di vivere sereni nel nostro Paese, l’Italia. Siamo giovani nati e/o cresciuti nel territorio della Repubblica, oggi nel limbo della nostra società e primi firmatari di questa petizione di civiltà. Rappresentiamo la punta dell’iceberg di quel milione di “Italiani e Italiane senza cittadinanza”, di cui 800 mila minori, nati in Italia, o arrivati in tenera età, ma considerati dallo Stato, ostinatamente, stranieri. In questo Paese si consuma la nostra intera esistenza: impariamo a camminare e a parlare, cresciamo, studiamo, lavoriamo, proprio come tutti i nostri coetanei che la cittadinanza italiana l’hanno ereditata secondo la legge 91 del 1992, legge che però condanna noi a restare “estranei nella nostra nazione” perché chi ci ha messo al mondo è straniero.

(continua su Change.org)