• Sport
  • Domenica 30 aprile 2017

È morto l’alpinista Ueli Steck

Era uno dei più famosi al mondo, si trovava sull'Everest per allenarsi a una traversata in solitaria: aveva 40 anni

(JEAN-PIERRE CLATOT/AFP/Getty Images)
(JEAN-PIERRE CLATOT/AFP/Getty Images)

Ueli Steck, alpinista e arrampicatore svizzero tra i più noti al mondo, è morto questa mattina in uno dei campi base da cui si parte per scalare l’Everest. Il primo sito a darne notizia è stato The Himalayan Times, che ha scritto di aver avuto conferma della cosa da diverse fonti presenti al campo base. La notizia è stata poi confermata dalle autorità nepalesi. Steck è stato trovato morto vicino al Campo 2 dell’Everest, dove si trovava per prepararsi a una scalata in solitaria che avrebbe dovuto fare nei prossimi giorni: la traversata dall’Everest al Lhotse, la quarta montagna più alta sulla Terra. Le cause della morte non sono ancora chiare, ma sembra che alcuni alpinisti abbiano visto Steck cadere da una parete, dando poi l’allarme. Il suo corpo è stato recuperato e sarà trasportato a Katmandu, la capitale del Nepal.

Ueli Steck aveva 40 anni ed era noto per i molti record di velocità che aveva realizzato soprattutto sulle Alpi, in molti casi in solitaria. Steck era soprannominato the Swiss Machine (“la macchina svizzera”) e ha vinto per due volte il Piolet d’Or, il più importante riconoscimento per chi fa alpinismo. Tra chi segue l’alpinismo è molto nota la sua ascesa sulla parete sud dell’Annapurna, nell’ottobre 2013.