Il discusso canale YouTube con i genitori che fanno gli scherzi ai figli

Scherzi a volte anche piuttosto brutali, tanto che molti utenti hanno protestato e i genitori hanno chiesto scusa

di Abby Ohlheiser – The Washington Post

Dal video di scuse di Heather e Mike Martin, pubblicato sul canale YouTube della famiglia, DaddyOFive (YouTube)
Dal video di scuse di Heather e Mike Martin, pubblicato sul canale YouTube della famiglia, DaddyOFive (YouTube)

Heather Martin, conosciuta anche come “MommyOFive”, sta gridando. «Porta qui il tuo cazzo di culo», urla a Cody, il suo figlio piccolo. Mike Martin – che si fa chiamare “DaddyOFive” sul canale YouTube della famiglia, che ha oltre 764mila iscritti – filma da dietro Cody mentre corre su per le scale. Da lì a poco, si mette a gridare anche lui: «Che cavolo è questo?». Nella camera di Cody c’è inchiostro sparso su tutto il pavimento. Il bambino inizia a piangere. «Non sono stato io», dice, mentre gli si arrossa la faccia. «Giuro su Dio che non sono stato io». Per tre minuti i genitori urlano e imprecano contro Cody e suo fratello Alex, accusandoli di aver rovesciato l’inchiostro. All’improvviso MommyOFive mostra la bottiglietta che teneva nascosta in mano. Sorride e scoppia a ridere. Era inchiostro simpatico, dice, e scomparirà dal pavimento. «Vi abbiamo fregato!», dice DaddyOFive, puntando la telecamera in faccia ai figli, che dall’aspetto dovrebbero andare ancora alle elementari. «È uno scherzo!», aggiunge. Mentre i loro genitori ridono, i bambini se ne stanno seduti sul letto, con le facce ancora rosse per il pianto.

Il video è difficile da guardare. La sensazione istintiva è che sia una cosa sbagliata. Addentrandosi negli archivi del canale YouTube di DaddyOFive la sensazione istintiva peggiora. Si vede DaddyOFive che spinge Cody contro uno scaffale, o DaddyOFive che grida contro Cody per diversi minuti mentre uno dei suoi fratelli più grandi prende in giro e “placca” il bambino, molto più piccolo. DaddyOFive si è costruito un seguito sufficiente da poter da vivere dei guadagni che arrivano dal suo canale YouTube, ma per la maggior parte degli spettatori i video che ha pubblicato hanno l’aria di essere abusi. Su richiesta del Washington Post, uno psicologo che segue bambini che hanno subìto abusi ha guardato tre dei video del canale. Ha raccontato di esserne rimasto «turbato» e di avere avuto «problemi a guardarli». John Caffaro, uno stimato professore della California School of Professional Psychology ed esperto in abusi tra fratelli, invece, ha detto: «Per me ci sono pochi dubbi sul fatto che i tre video mostrino degli abusi nel comportamento tra genitori e figli e anche tra i figli. La costante e intensa derisione da parte dei genitori, fatta da parole e azioni che esprimono disprezzo, insieme all’umiliazione, privano il bambino del senso di autostima».

YouTube, come società, non ha preso una posizione chiara riguardo ai video contenuti nella pagina di DaddyOFive. Alcuni dei video segnalati ai moderatori del sito sono stati rimossi per aver violato le norme di YouTube contro “molestie e cyberbullismo”. In generale, però, l’impulso a tracciare il confine per definire quali sono i contenuti accettabili è arrivato dalla comunità dei creatori dei video su YouTube e dal loro pubblico. «Più mi immergevo nella cronologia del canale, più mi preoccupavo», ha raccontato al suo pubblico Philip DeFranco, un famoso youtuber, nel primo dei tre video che ha dedicato a DaddyOFive la settimana scorsa. Anche se altri prima di lui hanno espresso la loro preoccupazione per DaddyOFive, DeFranco è stato il primo youtuber a parlare della storia. L’indignazione su internet si è ingigantita dopo il suo intervento.

Centinaia di migliaia di persone hanno guardato lo scherzo dell’inchiostro su YouTube, e altri milioni hanno guardato i video che ne parlavano, realizzati da youtuber popolari come DeFranco. In breve, la comunità di YouTube si è unita per una missione comune: aiutare i bambini dei video, in particolare Cody. «Quando vedi un bambino che soffre, che deve affrontare l’ansia che gli è stata inflitta, capire cosa è successo è molto semplice», ha detto la settimana scorsa lo youtuber Steven Williams, che si fa chiamare Boogie, «non c’è da discutere sul fatto che questi bambini se lo siano meritato o meno. La risposta è semplice: No». «Ripenso alla mia infanzia, e a quanto volessi che qualcuno intervenisse», ha aggiunto Boogie, che sul suo canale ha raccontato gli abusi subiti da bambino.

Diversi youtuber hanno segnalato i Martin ai Child Protective Services, un’agenzia del governo statunitense che si occupa di tutela dei bambini, e alle forze dell’ordine del Maryland, dove risiede la coppia. In un comunicato una portavoce della polizia della contea di Baltimora ha detto che il dipartimento «è stato messo a conoscenza dei video e attualmente sta verificando la situazione per scoprire se i video sono stati realizzati nella contea di Baltimora». Nella contea è in corso un’indagine e secondo il Baltimore Sun ne è stata avviata una simile anche nella contea di Frederick, dove oggi vive la famiglia. Una petizione che chiedeva ai Child Protective Services del Maryland di condurre una nuova indagine sui Martin ha raccolto oltre 18mila firme. La vicenda si è complicata ulteriormente quando si è fatta avanti una donna del North Carolina, che ha detto di essere l’ex compagna di Martin e la madre biologica di Cody e di sua sorella Emma. Alcuni youtuber stanno raccogliendo dei soldi attraverso una piattaforma di crowdfunding per permettere alla donna di parlare con un avvocato.

Keemstar, un controverso youtuber che gestisce un canale chiamato “Drama Alert”, era stato inizialmente comprensivo nei confronti dei Martin. Ma dopo aver visto il video in cui il padre ordinava a uno dei suoi figli di dare uno schiaffo in faccia alla figlia Emma, ha cambiato idea. «C’è un genitore che pensa sia giusto filmare suo figlio che dà uno schiaffo a sua figlia e mettere il video in cui lei piange su internet», ha detto in un breve video su Twitter, «dopo aver visto il video oggi, credo che quei genitori debbano andare in prigione».

Mercoledì 19 aprile DaddyOFive aveva cancellato tutti i video contenuti nel suo canale, lasciandone soltanto uno, intitolato “Una famiglia distrutta per delle false accuse”, in cui i genitori sostenevano che i video fossero «falsi» e che i figli partecipassero volontariamente al canale. Quello che i Martin insinuavano è che la famiglia fosse vittima di una caccia alla streghe portata avanti da una folla di utenti di YouTube arrabbiati. Sabato, però, i Martin hanno cancellato il video pubblicandone un altro, “I fondatori di DaddyOFive si scusano pubblicamente”. Il video ha una qualità nettamente migliore dal punto di vista della produzione e un tono più dispiaciuto. La famiglia ha ingaggiato di recente un società di Baltimora che si occupa di gestione delle crisi e pubbliche relazioni, che ha detto che il video è stato successivamente modificato ma che i Martin non stavano seguendo un copione.

«Ci rendiamo conto di aver preso delle decisioni terribili come genitori, e vogliamo solamente mettere le cose a posto», dice Heather Martin nel video. Al momento la famiglia si sta sottoponendo a un percorso di counseling «per capire cosa abbiamo sbagliato», ha raccontato la donna, «volevamo solo che i nostri figli fossero felici e abbiamo fatto le cose nel modo sbagliato».

Mercoledì il portavoce dei Martin, Rob Weinhold, ha scritto una lunga email al Washington Post, confermando che la famiglia sta seguendo un percorso di counseling e che sta lavorando con altri “lifecoach”. «Non c’è dubbio sul fatto che i Martin, alla luce dei timori pubblici, abbiano riguardato i contenuti del loro canale attraverso gli occhi delle persone che non li conoscono di persona e, riflettendo, abbiano riconosciuto che i loro metodi fossero sbagliati», ha scritto Weinhold. «Erano troppo presi dai loro personaggi e dalla loro popolarità; sono stati accecati dalla notorietà su YouTube e, riflettendo, hanno riconosciuto di aver preso delle decisioni pessime».

Secondo Caffaro comportamenti come quelli nei video di DaddyOFive – «simulati» o meno –possono avere un effetto negativo sui bambini. «I genitori stanno insegnando ai figli che la violenza emotiva e fisica è un modo per risolvere i problemi», ha detto Caffaro. Di solito, inoltre, a livello cognitivo i bambini non sono in grado di distinguere tra un abuso “falso” e uno “vero”, anche se i genitori riescono a farlo.

Gli youtuber sono esperti nell’unire l’appassionata comunità del sito attorno a una causa o a un torto percepito. La settimana scorsa, per esempio, YouTube ha annunciato delle modifiche alla sua “modalità con restrizioni”, che è sembrata una conseguenza diretta dell’indignazione di alcuni creatori di video, che avevano notato come il filtro ai contenuti pensato soprattutto per i minori nascondesse moltissimi video di natura non sessuale dedicati alla comunità LGBT. In passato diversi youtuber se l’erano presa anche con alcuni canali di scherzi estremi che secondo loro avevano oltrepassato il limite.

DaddyOFive però non era un semplice canale di scherzi estremi, come le centinaia presenti su YouTube. Era un canale di scherzi estremi che coinvolgeva dei bambini, che facevano regolarmente la parte delle vittime. In questo caso tutta l’attenzione di YouTube è stata rivolta a un’unica famiglia e si è concentrata soprattutto sul benessere di un solo bambino. Ma il benessere di Cody è un problema troppo complicato per essere risolto dal ciclo dell’indignazione di YouTube. Per prosperare l’indignazione su internet, anche nella sua forma più sincera e meritevole, ha bisogno di attenzione come ogni ciclo dell’informazione, e un argomento come DaddyOFive ha una vita limitata su YouTube. Probabilmente l’indignazione che ha spinto DaddyOFive ad allontanarsi dal sito non durerà abbastanza per mantenere l’attenzione sul benessere dei bambini fino a che la storia sarà conclusa.

«Penso che molte persone diranno che quello che è fatto è fatto», ha detto Boogie, «ma c’è bisogno di persone che, una volta che la folla di internet sarà andata oltre, lavorino affinché ci siano dei cambiamenti veri e duraturi per questa famiglia». Trovare una soluzione al problema di DaddyOFive è una cosa troppo complicata per un gruppo di persone che con il tempo passerà oltre. Ma questa controversia, ha detto Caffaro, è nata perché degli youtuber hanno scelto di fare la cosa giusta. Nonostante un video su YouTube non basti a farsi un quadro completo di quello che succede all’interno di una famiglia, «le reazioni emotive a stimoli come questi in un individuo funzionale e sano possono spesso essere delle linee guida utili per determinare una risposta appropriata», ha detto Caffaro. In altre parole, quando dobbiamo decidere se segnalare un video di YouTube come quelli di DaddyOFive ai moderatori del sito o alle autorità, fidarsi del proprio istinto va bene.

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