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  • Sabato 8 aprile 2017

È stato arrestato il sospettato principale per l’attacco di Stoccolma

È un uomo uzbeko di 39 anni: è stato fermato ieri e non è ancora chiaro se abbia agito da solo

(FREDRIK SANDBERG/AFP/Getty Images)
(FREDRIK SANDBERG/AFP/Getty Images)

Nella serata di ieri, venerdì 7 aprile, è stato arrestato il principale sospettato per l’attacco avvenuto ieri a Stoccolma, la capitale della Svezia. Nel pomeriggio di oggi, sabato 8 aprile, è stato comunicato ufficialmente che l’uomo arrestato è originario dell’Uzbekistan, ha 39 anni ed era noto alla polizia svedese già prima dell’attentato. La polizia svedese ha anche detto di aver trovato un dispositivo sospetto nel camion usato per l’attacco. Per il momento non ci sono state rivendicazioni.

Intorno alle 16 un camion ha investito alcuni pedoni nella principale strada commerciale della città, uccidendo quattro di loro e ferendone almeno 15. L’uomo è stato fermato grazie a immagini di alcune telecamere di sorveglianza che lo avevano ripreso prima dell’attacco, descritto dalla polizia svedese e dal primo ministro svedese – Stefan Löfven – come un attentato terroristico. Lars Bystrom, portavoce della polizia svedese ha detto ieri sera che «potrebbero esserci altre persone collegate a lui» ma che al momento non c’erano maggiori informazioni. Nella sera di venerdì e nella mattina di oggi, sabato 8 aprile, diversi giornali hanno parlato di un secondo arrestato, ma la notizia non è stata confermata ufficialmente.

L’attacco di ieri è avvenuto sulla Drottninggatan, la via pedonale più famosa di Stoccolma. Il camion – che apparteneva a una società che produce birra ed era stato rubato poco prima in una strada lì vicino – ha investito alcuni pedoni ed è poi finito contro le vetrine del centro commerciale Ahlens, prendendo in seguito fuoco. Oltre ai quattro morti, sono state ferite almeno 15 persone: cinque hanno già lasciato l’ospedale e dieci di loro – compreso un bambino – sono ancora in ospedale.

Sweden Truck Crash(AP Photo/Markus Schreiber)

L’uomo arrestato – di cui ancora non si sa il nome – è stato fermato a Marsta, 40 chilometri a nord di Stoccolma: la polizia ha spiegato di aver visto una somiglianza con l’uomo ripreso dalle telecamere e di aver notato in lui alcuni strani comportamenti, senza fornire ulteriori dettagli. Subito dopo l’attentato erano state chiuse diverse strade e bloccate le linee della metro locale, per timore che il sospettato potesse compiere un altro attacco. Da ieri sera la situazione è tornata alla normalità, fatta eccezione per la via dell’attentato, dove i bus continuano a non passare.

Le dinamiche dell’attentato di Stoccolma sono simili a quelle di altri simili attacchi fatti in Europa nell’ultimo anno: quello del luglio 2016 a Nizza, in Francia; quello di dicembre a Berlino e quello di poche settimane fa a Londra. Attacchi di questo tipo non sono una novità – sono usati per esempio da molti anni dai terroristi in Israele – ma la loro frequenza è aumentata sensibilmente in Europa. Gli attentati condotti con veicoli lanciati sulla folla (“vehicle-ramming attack”) sono molto difficili da gestire dal punto di vista della sicurezza, e la miglior soluzione restano la prevenzione e il lavoro di intelligence per identificare i potenziali terroristi prima che mettano in pratica il loro attacco: ne avevamo parlato qui.