Venezuelani incorniciati da un ponte

Ritratti delle persone che vanno in Colombia a comprare beni di prima necessità, come riso e zucchero, dato che nel loro paese non si trovano più

A bridge to the basic market

Da mesi e mesi si parla della disastrosa situazione del Venezuela, che dal 2013 è entrato in una gravissima recessione economica: mancano cibo e medicinali, l’inflazione è fuori controllo (nel 2016 è stata di circa l’800 per cento) e lo stato non è più in grado di fornire i servizi basilari.
Questa situazione ha costretto molte persone a lunghe code fuori dai negozi o ad attraversare il confine e andare in Colombia per trovare beni di prima necessità. Tra le destinazioni c’è Arauca, collegata al Venezuela da un ponte che può essere attraversato solo a piedi. Il confine è aperto dalle 5 del mattino alle 8 di sera e il governo venezuelano permette di introdurre nel paese due borse di prodotti a persona.

Il fotografo Felipe Carranza ha ritratto i venezuelani che attraversano il ponte per comprare riso, zucchero, farina e carta igienica, a volte dopo viaggi che vanno dalle 3 alle 19 ore, raccontando chi sono, cosa hanno comprato e quanto l’hanno pagato: spesso il costo di pochi beni di prima necessità supera quello di un salario minimo mensile, che in Venezuela è di 40.683 bolivares al mese (circa 10 dollari, cioè poco più di 9 euro).

Carranza ha spiegato che voleva mostrare le difficoltà che i venezuelani devono affrontare per ottenere prodotti basilari, quelli che diamo solitamente per scontati, dato che non li trovano nel loro paese: «Volevo anche sottolineare quanto devono spendere per queste cose. Spesso più del loro stipendio mensile». Carranza ha fermato e chiesto alle persone che stavano tornando in Venezuela sul ponte di mettersi in posa e sistemare i loro acquisti su un carrellino. Le foto sono state scattate il 3 marzo 2017.