Tesla va forte, ma in Italia?

L'azienda di auto elettriche di Elon Musk ha superato Ford per valore di mercato, ora deve dimostrare di poter passare alla produzione di massa: qualcosa si muove anche qui

(AP Photo/Rick Bowmer)
(AP Photo/Rick Bowmer)

Ieri Tesla, l’azienda di Elon Musk che produce automobili elettriche, ha superato Ford per valore in borsa: 48,2 miliardi di dollari contro i 45 miliardi circa della concorrente. Tesla ha avuto un’ottima giornata in borsa dopo la diffusione dei suoi dati finanziari più recenti, secondo i quali l’azienda ha venduto 25mila automobili, tra berline e SUV, nei primi tre mesi del 2017, mantenendo i tempi per gli ordini (cosa che non era sempre riuscita a fare in passato).

Il sorpasso in borsa di Tesla su Ford è stato commentato molto da analisti e osservatori, ma deve essere contestualizzato. Prima di tutto non è detto che il valore delle sue azioni resti così alto nelle prossime settimane, quindi Ford potrebbe recuperare e tornare a una valutazione più alta. Inoltre, il fatto che un’azienda valga più di un’altra in borsa è un indicatore parziale sulle sue effettive dimensioni e capacità. Nell’ultimo mese Ford ha venduto nove volte le automobili che Tesla ha venduto in tre mesi, e tutto questo solo negli Stati Uniti. Ford ha dimensioni incomparabili con Tesla: lo scorso anno ha prodotto ricavi pari a 151,8 miliardi di dollari contro i 7 miliardi dell’azienda di Musk. In tutto il 2016 Tesla ha venduto negli Stati Uniti poco meno di 41mila veicoli, Ford vende altrettanti pickup e furgoni ogni tre settimane. Ford però esiste dal 1903, Tesla dal 2003.

Elon Musk ha comunque piani molto ambiziosi per la sua azienda, le cui automobili ricevono quasi sempre recensioni e critiche estremamente positive, per la loro qualità e le prestazioni, soprattutto considerato che sono automobili elettriche. Oggi Tesla vende due soli modelli: la berlina Model S e il SUV Model X, i cui prezzi partono da 85mila euro circa. L’anno scorso Musk ha annunciato che entro il 2018 metterà in vendita un’automobile più economica, che si chiamerà Model 3 e che sarà la prima concepita per la produzione di massa. La vendita di migliaia di modelli dovrebbe consentire a Tesla di aumentare i ricavi ed estendere le sue attività, anche se gli analisti sono ancora scettici sul modello di business scelto da Musk per quest’auto: i clienti possono prenotare ora una Model 3 pagando 1.000 euro, e quei 1.000 euro concorrono al finanziamento della costruzione delle linee di produzione per la nuova automobile.

Tesla deve parte del suo successo all’essere considerata più un’azienda tecnologica, simile a quelle della Silicon Valley, che una casa automobilistica nel senso tradizionale. Musk è stato molto abile a raccogliere quasi 8 miliardi di dollari di fondi negli ultimi 7 anni per finanziare la sua azienda, ottenendo anche finanziamenti governativi per il suo sviluppo, che ha ripagato interamente. In poco più di 13 anni Tesla ha dimostrato che si possono costruire automobili elettriche che vanno veloci e con una buona autonomia, i due principali difetti delle auto di queste tipo sperimentate in passato.

Tesla in Italia
Tesla fa buona parte dei propri affari negli Stati Uniti, dove produce le sue automobili, ma negli ultimi anni si è comunque espansa notevolmente in Europa e in altri paesi del mondo, seguendo il piano di Musk di avere più concessionarie possibile per mostrare le automobili e farle provare. Come fa Apple con i suoi negozi, Tesla punta soprattutto su concessionarie di proprietà dove può organizzare dimostrazioni e presentazioni per i clienti esercitando un maggiore controllo.

Oggi Tesla ha tre concessionarie in Italia: due a Milano, dove c’è anche un centro per l’assistenza tecnica, e una a Padova. I modelli che si possono acquistare sono gli stessi venduti negli Stati Uniti.

Tesla Model S Car

La Model S è una berlina che ospita fino a 5 adulti: il modello base con autonomia fino a 408 chilometri con una ricarica costa 87.500 euro, ma si arriva a 164.600 euro per il modello più potente, con autonomia di 613 chilometri e un’accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 2,7 secondi. Ogni modello può essere arricchito con optional di vario tipo, compreso un sistema di pilota automatico che di fatto rende l’automobile autonoma nella guida (per motivi di sicurezza il guidatore deve comunque essere sempre pronto a intervenire sul volante).

Geneva Motor Show 2016

La Model X è un SUV omologato per 7 adulti e la sua caratteristica più nota sono probabilmente le portiere posteriori, Falcon Wings, che si aprono verticalmente, piegandosi verso l’alto senza creare intralci quando ci si vuole accomodare, riducendo la scomodità del montante posteriore. Il modello base costa 108.800 euro e ha un’autonomia di 417 chilometri, mentre il modello più avanzato parte da 166.600 euro, con autonomia di 542 chilometri e la capacità di passare da 0 a 100 chilometri orari in 3,1 secondi. Anche in questo caso possono essere aggiunti optional di vario tipo, compreso un sistema audio ad alta fedeltà da 2.900 euro.

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La Model 3, cioè la prima Tesla per le masse secondo i piani di Musk, può essere prenotata online versando un anticipo di 1.000 euro. L’avvio della produzione su larga scala di questo modello è previsto per la metà dell’anno e la stima di consegna per le nuove prenotazioni negli Stati Uniti è a partire da metà 2018; per i paesi europei sarà necessario attendere qualche mese in più. Il prezzo indicato per una Model 3 base negli Stati Uniti è di 35mila euro, meno della metà di una Model S, mentre non sono stati ancora diffusi i prezzi per l’estero Italia compresa (ma non dovrebbe esserci una grande differenza).

Tesla dice che la nuova Model 3 ha un’autonomia di 345 chilometri, che passa da 0 a 100 chilometri orari in 6 secondi e che è omologata per 5 persone. La fase di progettazione dell’automobile è praticamente finita e negli Stati Uniti sono stati avvistati i primi modelli ormai definitivi, in attesa della messa in produzione vera e propria.

OK, ma quando si scarica una Tesla?
In media una Tesla consente di percorrere 400 chilometri con una ricarica, ma come abbiamo visto i modelli con batterie più capienti arrivano a garantire la copertura di distanze più lunghe. Come le altre automobili elettriche, anche le Tesla si ricaricano collegandole a una presa di corrente. Quella domestica è la meno efficiente: una ricarica di 30 minuti porta ad appena 27 minuti di autonomia, ma l’idea è utilizzare il sistema di ricarica casalingo durante la notte, quando non si usa l’automobile, un po’ come si fa con lo smartphone prima di dormire.

I tempi di ricarica sono molto più rapidi nelle stazioni pubbliche, di solito messe a disposizione dalle amministrazioni locali o in alcuni casi dai distributori di carburante: una colonnina pubblica da 50 kW permette di ottenere 136 chilometri di autonomia con mezz’ora di ricarica. Tesla mette inoltre a disposizione stazioni di ricarica speciali da 120 kW, le “Supercharger Tesla”, che consentono di ottenere un’autonomia di 270 chilometri con una ricarica di 30 minuti.

Telsa Motors Opens New "Supercharger" Station In Fremont, California

In Italia ci sono una ventina di Supercharger Tesla lungo le principali autostrade, che permettono quindi di muoversi senza brutte sorprese tra una destinazione e un’altra, con distanze inferiori a quelle offerte da una ricarica. Il problema è che le stazioni di questo tipo sono concentrate per la maggior parte al nord: non ce n’è nessuna a Roma, e le uniche nel Sud sono a Ceprano (Frosinone) e a Mercato San Severino (Salerno). A queste si aggiungono una cinquantina di “Destination Charging”, punti di ricarica installati nei parcheggi di alberghi, ristoranti e altri locali, e le colonnine di ricarica compatibili gestite da amministrazioni locali e distributori. La ricarica con le “Supercharger Tesla” è gratuita.