Da dove arriva il “pesce d’aprile”

Oggi è tradizionalmente il "giorno degli scherzi", che ha una storia antichissima con in mezzo l'equinozio di primavera, il cambio del calendario nel XVI secolo e il primo dell'anno

(MARCEL MOCHET/AFP/Getty Images)
(MARCEL MOCHET/AFP/Getty Images)

“Pesce d’aprile” è l’espressione con cui tradizionalmente definiamo lo scherzo che si compie il primo giorno di aprile, il “giorno degli scherzi”. Nella maggior parte delle culture antiche, nello stesso periodo del nostro “pesce d’aprile”, si tenevano riti o feste di “rinascita” per festeggiare la fine della stagione invernale e l’inizio della stagione primaverile, feste a cui il “giorno degli scherzi” sembra collegato.

L’Encyclopædia Britannica individua alcune possibili origini di questa tradizione in quella romana e in quella indiana. Nell’antica Roma la fine di marzo era il periodo delle feste di Hilaria – in onore della dea Cibele, la “grande madre”, dea della terra – che avevano il loro culmine il 25 marzo, giorno dedicato ai festeggiamenti per la resurrezione del dio Attis, mentre la tradizione indiana alla fine del mese di marzo celebrava la festa di Holi, conosciuta anche come festa dei colori. Entrambe le feste sancivano il passaggio dall’inverno alla primavera, festeggiandolo come una rinascita.

Il rito contemporaneo dello scherzo del primo aprile potrebbe avere origine, secondo l’Encyclopædia Britannica, in Francia nella seconda metà del Cinquecento, quando l’editto di Roussillion (1564) prima e poi l’applicazione del calendario gregoriano (1582), spostarono le celebrazioni per l’inizio dell’anno dal 25 marzo del calendario giuliano al 1 gennaio. Dopo l’introduzione del nuovo calendario, chi continuò a festeggiare la fine dell’anno durante l’ultima settimana di marzo veniva considerato uno stupido e fatto oggetto di scherzi.

Ma il primo aprile come “giorno degli scherzi” sembra avere un collegamento con il primo giorno dell’anno anche da molto prima del XVI secolo: in Iran, il primo giorno del nuovo anno cade sempre l’1 o il 2 aprile, e farsi scherzi durante questa festa è una tradizione che sembra attestata già diversi secoli prima di Cristo. Gli antichi romani festeggiavano poi, negli ultimi giorni dell’anno, i Saturnalia, una festa di diversi giorni collegata al culto del Sole in cui, temporaneamente, gli schiavi si sedevano a tavola per essere serviti dai padroni, in un’atmosfera di festa in cui anche il gioco d’azzardo era eccezionalmente permesso.

(La linea del Post sui pesci d’aprile)

Nella tradizione anglosassone si fa riferimento a questa data come al “giorno delle prese in giro” o “degli sciocchi” (April Fools’ day). In Scozia il primo aprile si chiama il Gowkie Day, alludendo alla stupidità, ma anche alla licenziosità sessuale. In Italia e in Francia, invece, il primo aprile è chiamato “pesce d’aprile” – “poisson d’avril” in francese. Questo riferimento ai pesci per indicare gli scherzi che vengono fatti oggi ha origini incerte.

L’Encyclopædia Britannica ipotizza un legame tra la stupidità di chi viene preso di mira e la facilità con cui si fanno prendere alcuni pesci e cita la tradizione francese, ma anche italiana, che vuole che tra bambini e compagni di scuola si attacchino piccoli pesci ritagliati sulla schiena delle vittime. Per altri invece questo accostamento tra gli scherzi del primo aprile e i pesci deriverebbe dall’uscita del Sole dalla costellazione dei Pesci, che avviene alla fine di marzo. In Spagna e in diversi paesi dell’America Latina, il giorno tradizionalmente destinato agli scherzi è il 28 dicembre, festività cristiana dei Santi Innocenti.