Cosa ha detto Giuliano Poletti su lavoro e calcetto

Secondo quello che ha spiegato si riferiva al «rapporto di fiducia» dentro un rapporto di lavoro

Giuliano Poletti al Lingotto di Torino, 11 marzo 2017 (Marco Alpozzi / LaPresse)
Giuliano Poletti al Lingotto di Torino, 11 marzo 2017 (Marco Alpozzi / LaPresse)

Lunedì 27 marzo, durante un incontro con gli studenti di una scuola di Bologna, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha parlato tra le altre cose dell’alternanza scuola-lavoro introdotta dalla riforma approvata durante il governo Renzi e chiamata “Buona Scuola”. Rispondendo alle domande degli studenti, a un certo punto Poletti ha detto:

«Il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia. È per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum»

Le sue parole sono state molto criticate sui social network, e in particolar modo dai deputati del Movimento 5 Stelle, ma il ministro in serata ha risposto di essere stato frainteso:

«Voglio chiarire che non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola»

In passato il ministro Poletti aveva già detto frasi che non erano state molto apprezzate: una volta, per esempio, aveva parlato in modo brusco delle persone che scelgono di andarsene dall’Italia; un’altra volta aveva detto che una laurea da 110 e lode era inutile se conseguita a 28 anni.