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  • Lunedì 27 marzo 2017

United Airlines non ha fatto imbarcare tre ragazze con i leggings

È successo a Denver, la società ha una spiegazione ma sta ricevendo moltissime critiche online

( Justin Sullivan/Getty Images)
( Justin Sullivan/Getty Images)

La compagnia aerea United Airlines ha ricevuto molte critiche sui social network dopo che una sua dipendente ha impedito a due ragazze adolescenti di salire a bordo di un aereo perché indossavano dei leggings, e ha costretto un’altra ragazza – che a sua volta indossava dei leggings – di cambiarsi di abito prima di imbarcarsi. United Airlines ha poi difeso il comportamento della sua dipendente, dicendo che le ragazze stavano viaggiando con le loro famiglie utilizzando dei buoni concessi ai dipendenti della società, e quindi «sono considerate rappresentanti di United»: per questo è stato impedito loro di salire sull’aereo in quanto prive di un abbigliamento «consono» ai dipendenti di United.

La storia è stata raccontata per prima dall’attivista Shannon Watts, fondatrice di un movimento per il controllo del possesso di armi, che era nell’aeroporto di Denver quando ha visto due ragazze evidentemente irritate e con indosso dei leggings allontanarsi dal gate vicino al suo. Allo stesso gate Watts ha visto una famiglia con due figlie, una delle quali indossava dei leggings grigi, discutere animatamente con una dipendente di United. La madre della ragazza le ha spiegato che la dipendente di United aveva impedito alla figlia di salire a bordo, giustificandosi dicendo: «Non faccio io le regole, le applico soltanto». La ragazza aveva con sé un altro vestito, che ha indossato per salire sull’aereo. Secondo Watts, la ragazza aveva dieci o undici anni, mentre le altre due ragazze che non hanno potuto imbarcarsi erano «nella prima adolescenza».

United Airlines ha risposto su Twitter a Watts che i suoi dipendenti possono rifiutarsi di imbarcare i passeggeri «scalzi o vestiti in modo non appropriato». Watts ha risposto che una ragazza di dieci anni con dei leggings non le sembrava vestita in modo inappropriato, e a lei si sono unite moltissime persone che hanno accusato United di avere avuto un comportamento sessista e di aver sessualizzato una ragazza di dieci anni. United ha poi spiegato che i passeggeri coinvolti nella segnalazione di Watts stavano viaggiando grazie a dei buoni speciali concessi dalla compagnia ai suoi stessi dipendenti e alle loro famiglie, e che «non rispettavano il dress code» richiesto per i viaggiatori di questa categoria, che sono considerati «rappresentanti di United». «Un abbigliamento casual è permesso se è curato e se è di buon gusto per l’ambiente in questione». La compagnia ha specificato che «tra i nostri normali clienti i leggings sono benvenuti». Watts ha continuato a criticare la scelta di United, aggiungendo che le famiglie erano state umiliate in pubblico, e che a uno dei padri è stato permesso di salire nonostante indossasse dei pantaloncini corti che gli arrivavano sopra il ginocchio. Un portavoce della compagnia ha detto al New York Times che le due ragazze a cui è stato impedito di imbarcarsi sono rimaste all’aeroporto con la loro famiglia, si sono cambiate e hanno preso il volo successivo.

Diverse persone famose hanno commentato l’episodio, spesso ottenendo una risposta dall’account di United, che domenica ha interagito con decine di persone che chiedevano conto dell’episodio o criticavano la compagnia. La modella Christine Teigen ha scritto di aver volato con United «letteralmente senza pantaloni. Solo con un top come vestito. La prossima volta indosserò solo i jeans e una sciarpa». L’attrice Patricia Arquette, vincitrice del premio Oscar e attiva femminista, ha scritto che United dovrebbe aggiornare il suo regolamento, aggiungendo: «i leggings sono abbigliamento da lavoro per chi ha 10 anni. Il loro lavoro è essere bambini».

https://twitter.com/PattyArquette/status/846051081067028480