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  • Domenica 26 marzo 2017

Segnali stradali da collezione

Nel mondo ci sono quelli che invitano a fare attenzione ai koala, agli orsi bianchi, ai carri armati e a quelli che vanno in giro guardando lo smartphone

Un cartello che segnala agli automobilisti la presenza di orsi bianchi, fuori dalla città di Longyearbyen, in Norvegia
(DANIEL SANNUM LAUTEN/AFP/Getty Images)
Un cartello che segnala agli automobilisti la presenza di orsi bianchi, fuori dalla città di Longyearbyen, in Norvegia (DANIEL SANNUM LAUTEN/AFP/Getty Images)

I segnali stradali sono uno di quei linguaggi più o meno uguali nella maggior parte dei paesi del mondo. Grazie a una serie di convenzioni condivise, per esempio, i triangoli col bordo rosso segnalano un pericolo in Italia così come in Sudafrica e in Qatar. Il merito è di accordi come la Convenzione di Vienna sul traffico stradale del 1968, che è stata ratificata da 15 stati, tra cui l’Italia e molti altri membri dell’Unione Europea, e firmata da altri 35; altri stati adottano più o meno gli stessi standard anche se non hanno firmato la Convenzione. Nonostante questi accordi, però, alcune differenze tra i cartelli stradali dei paesi del mondo ci sono, soprattutto quando si tratta di segnalare i pericoli. I più curiosi sono quelli che segnalano la possibile presenza di animali inconsueti – almeno dalle nostre parti – come gli scarabei stercorari, i granchi rossi dell’isola di Natale (che forse avete visto nella prima puntata di Planet Earth II) o gli orsi bianchi.

Con alcuni di questi cartelli si potrebbe mettere insieme una collezione che racconti cose caratteristiche di diversi angoli del pianeta, ma comprensibili in tutte le lingue. Nella stessa collezione si possono mettere anche quei cartelli toponomastici che indicano l’ingresso e l’uscita da località dai nomi particolari, come il brevissimo Y in Francia, oppure il lunghissimo Llanfair­pwllgwyngyll­gogery­chwyrn­drobwll­llan­tysilio­gogo­goch in Galles, idolo di ogni curatore di boxini morbosi sui giornali online. Non è un invito a rubare cartelli quando siete in viaggio, però: bastano le fotografie.