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  • Domenica 26 marzo 2017

Alexei Navalny è stato arrestato di nuovo

Il noto avversario politico di Vladimir Putin stava partecipando a Mosca a una delle più ampie proteste organizzate negli ultimi anni

(Twitter)
(Twitter)

Alexei Navalny, il più noto oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è stato arrestato a Mosca, durante una manifestazione non autorizzata per protestare contro la corruzione all’interno del governo russo. Navalny è stato arrestato nel momento in cui ha raggiunto la manifestazione di Mosca, in un giorno in cui ne sono state organizzate molte altre – nessuna delle quali autorizzata – in tutta la Russia, con la partecipazione di migliaia di persone: secondo Associated Press sono le proteste organizzate più grandi da diversi anni a questa parte. Le manifestazioni di oggi, nello specifico, erano state organizzate da Navalny per protestare contro il primo ministro russo Dmitry Medvedev, che secondo i manifestanti sarebbe al centro di un ampio giro di corruzione (un’accusa rivolta spesso ai personaggi che fanno parte del circolo di Putin). Shaun Walker ha scritto sul Guardian che solo a Mosca la polizia russa ha arrestato più di cento persone, ma circolano stime più alte: un’organizzazione russa che tiene traccia del numero degli arresti citata dal Financial Times dice che sono state arrestate più di 700 persone.

A febbraio Navalny, che ha 40 anni, era stato condannato per appropriazione indebita da un tribunale della città di Kirov. Un processo con le stesse accuse contro Navalny era già avvenuto nel 2013: è stato ripetuto perché la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva stabilito che la prima volta era stato svolto in modo ingiusto. Secondo Navalny sia il primo che il secondo processo – alcuni dei tanti che ha affrontato in questi anni – sono stati motivati politicamente e organizzati in modo da impedirgli di fare politica. L’anno scorso Navalny aveva annunciato che si sarebbe candidato alla presidenza della Russia nel 2018, ma a causa di questa recente condanna non potrà partecipare alle elezioni, anche se la pena dovesse essere sospesa.

Dopo l’arresto Navalny ha scritto su Twitter di stare bene, invitando i cittadini russi a continuare la protesta contro la corruzione. Prima che il furgoncino della polizia su cui era stato portato riuscisse a portarlo via ci sono voluti diversi minuti, perché i manifestanti hanno cercato di fermare il furgoncino.

https://twitter.com/shaunwalker7/status/845977610983264257?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.theguardian.com%2Fworld%2F2017%2Fmar%2F26%2Fopposition-leader-alexei-navalny-arrested-amid-protests-across-russia

Diversi giornalisti – fra loro Noah Sneider, corrispondente da Mosca per l’Economist – hanno fatto notare che la televisione di stato russa non sta parlando delle proteste, e nemmeno dei diversi casi di arresti, in diverse città, raccontati da alcuni corrispondenti stranieri in Russia.

Negli ultimi anni Navalny è stato arrestato più volte. Dopo il processo per appropriazione indebita del 2013 aveva scontato un solo giorno di carcere ed era stato messo agli arresti domiciliari con l’assoluto divieto di comunicare con l’esterno. Nello stesso anno si era candidato a sindaco di Mosca, sfidando il candidato di Putin e ottenendo il 27 per cento dei voti, un risultato piuttosto rilevante; in quell’occasione accusò gli avversari di brogli. Alla fine del 2014 lui e suo fratello erano stati condannati con l’accusa di aver rubato 30 milioni di rubli da due società: Navalny a tre anni e mezzo di carcere con la condizionale, il fratello senza la condizionale. In precedenza Navalny era stato uno dei leader delle proteste seguite alle elezioni legislative del 4 dicembre 2012, dove si sospetta che ci siano stati molti brogli e violazioni di vario tipo. Anche durante quelle proteste Navalny – che all’epoca il New York Times aveva definito “l’uomo maggiormente responsabile della straordinaria fiammata di attivismo antigovernativo” – era stato arrestato.