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  • Domenica 12 marzo 2017

Inter-Atalanta è finita 7 a 1

L'Atalanta non è praticamente mai stata in partita e l'Inter (che ora ha sorpassato l'Atalanta) l'ha chiusa già nel primo tempo, segnando cinque gol

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Gasperini, durante Inter-Atalanta (LaPresse/Spada)

Inter-Atalanta, una delle più attese partite della 28esima giornata di Serie A e finita 7-1 per l’Inter. La partita è andata subito nella direzione giusta per l’Inter, che è riuscita a chiuderla già nel primo tempo, segnando cinque gol e dominando nettamente la partita. L’unico gol dell’Atalanta è stato segnato da Freuler al 42esimo del primo tempo. Per l’Inter hanno fanno una tripletta Mauro Icardi (che al momento è capocannoniere di Serie A) ed Éver Banega. Ha fatto gol anche Roberto Gagliardini: è il suo secondo gol con l’Inter e fino a pochi mesi fa giocava nell’Atalanta. Nella sua storia l’Atalanta non aveva mai subito 5 gol in un tempo in una partita di Serie A. Grazie alla vittoria di oggi l’Inter ha superato l’Atalanta in classifica e ora è quarta (aspettando il posticipo fra Lazio e Torino di domani). Con questa vittoria l’Inter ha vinto 11 delle sue ultime 13 partite in Serie A e l’Atalanta ha interrotto una serie positiva che durava da sette partite (in cui tra l’altro aveva subito in tutto solo due gol).

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Inter-Atalanta è una delle partite più importanti della 28esima giornata di Serie A, e si gioca oggi alle 15. A inizio stagione non lo avrebbe detto praticamente nessuno, ma Inter-Atalanta è una partita tra due squadre che giocano un gran calcio e che si giocano un posto in Europa (più probabilmente l’Europa League, ma magari anche la Champions League): se oggi volete guardare una partita di calcio, vi consigliamo questa.

Inter-Atalanta sarà probabilmente una bella partita: non necessariamente una partita con tanti gol – perché entrambe hanno due tra le migliori difese della Serie A – ma una partita vivace con giocatori in grado di garantire guizzi e giocate di alto livello. L’Atalanta è quinta, con 52 punti; l’Inter è sesta con 51. Il terzo posto, che permetterebbe di accedere ai preliminari di Champions League, è relativamente vicino, dato che il Napoli ha 57 punti. Ma ad inizio stagione era difficile ipotizzare che saremmo arrivati a questo punto.

Un brutto inizio, per entrambe

L’Atalanta era considerata la solita squadra con diversi giovani e qualche vecchia gloria, che dovrebbe fare un onesto campionato di classifica medio-bassa, un pelo al di sopra della cosiddetta zona salvezza. L’allenatore Gian Piero Gasperini era da tempo considerato uno che ci sapeva fare con i giovani e con quel tipo di squadra.; l’Inter aveva fatto un ottimo mercato ed era considerata fra le favorite per giocarsi un posto in Champions League.

L’Atalanta partì molto male: dopo cinque giornate era penultima, con tre punti. L’Inter fece bene e poi male: alla decima giornata era decima, a 10 punti dalla Juventus (già prima) e a sei dal terzo posto. All’undicesima giornata – quando intanto l’Atalanta era già cambiata e arrivata al sesto posto – l’Inter licenziò de Boer e prese Stefano Pioli, suo attuale allenatore. Con Pioli, l’Inter ha sempre vinto in Serie A tranne che contro Milan (un pareggio) e Juventus, Napoli e Roma (tre sconfitte). L’Inter fa quindi fatica con le squadre forti, ma va benissimo con le altre: 11 vittorie su 15 partite di Serie A con Pioli. All’andata Atalanta-Inter si giocò a fine ottobre, alla nona giornata: quando l’Atalanta aveva già iniziato la sua rimonta e quando l’Inter era ancora messa male. Anche allora le due squadre – che erano undicesima e quattordicesima – erano separate da un solo punto. L’Atalanta vinse 2-1.

 

Cos’è cambiato?

Entrambe le squadre hanno saputo rimettersi in sesto molto bene, andando a puntare obiettivi che nemmeno erano stati presi in considerazione (l’Europa, per l’Atalanta) e che sembravano ormai svaniti (la Champions League, per l’Inter). La svolta dell’Atalanta è arrivata dopo poche giornate ed è forse più semplice nei modi, anche se oggettivamente sorprendente negli esiti: Gasperini ha cambiato molti titolari, dando fiducia ai giovani cresciuti nel vivaio locale. La svolta dell’Inter è un po’ più complessa perché Pioli sembra aver lavorato più sull’organizzazione tattica e la coesione della squadra, uscita molto male dalla gestione di de Boer.

Quando ancora “Gagliardini e Caldara, chi?”

Dopo alcune prestazioni deludenti Gasperini – qualche giornale aveva già iniziato a parlare di esonero – decise, semplicemente, di cambiare squadra: al centro della difesa esordì Mattia Caldara, difensore 22enne appena tornato da due prestiti in B a Trapani e Cesena, e che fino a quel momento non aveva giocato nemmeno un minuto in campionato. A centrocampo mise Roberto Gagliardini, altro giocatore cresciuto nelle giovanili e reduce da mediocri esperienze in Serie B. Sulla fascia destra Gasperini mise Andrea Conti, che l’anno precedente era stata una discreta riserva per la squadra titolare. Dopo quei cambi l’Atalanta iniziò a vincere e, seppur con qualche occasionale intoppo, sta continuando a farlo. Per qualche settimana è stata la squadra europea che è andata meglio (con 22 punti ottenuti su 24 disponibili) e ora Caldara è dell’Atalanta ma la Juventus ha già pagato più di 15 milioni di euro per averlo, e Gagliardini è andato all’Inter, per una cifra superiore ai 20 milioni di euro.

Oltre a trovare degli ottimi giovani (l’Atalanta ne ha molti, da anni) Gasperini ha saputo metterli nel giusto ruolo e farli giocare benissimo insieme, integrando la loro inesperienza a quella di giocatori più esperti come Alejandro “Papu” Gómez (che sta facendo la sua migliore stagione di sempre) e Jasmin Kurtic. Nell’Atalanta di Gasperini si sono fatti notare anche Leonardo Spinazzola (si dice che potrebbe debuttare in Nazionale nelle prossime partite contro Albania e Olanda), Franck Kessié – un completissimo centrocampista ivoriano di 20 anni – e Andrea Petagna, che ha 21 anni ed era stato praticamente scartato dal Milan. Gasperini, come sempre, fa giocare la squadra col 3-4-3: il suo modulo preferito, che diventa spesso 3-4-1-2. È un modulo ordinato, che richiede gran corsa a quasi ogni giocatore, e si basa sull’intensità del pressing e su un gioco ordinato, anche se magari non spettacolare. Gasperini ha poi fatto un importante lavoro nel motivare la squadra, nel compattarla, nel fare – per certi versi – quello che Claudio Ranieri ha fatto l’anno scorso al Leicester.

Kondogbia e gli altri

Pioli è arrivato all’Inter dopo il deludente inizio di campionato di de Boer: con lui la squadra giocava male, poco organizzata in campo e, si diceva, guidata in modo poco convincente anche durante la settimana. La sua assunzione era stato un azzardo: magari con più tempo avrebbe fatto meglio, magari era proprio un azzardo sbagliato. Pioli arrivò all’Inter prima di un derby – che pareggiò con un gol di Perisic all’ultimo minuto – e dopo che si era parlato di molti altri possibili allenatori. Iniziò subito bene ma nonostante questo da quando è all’Inter si continua a sentir parlare di possibili futuri allenatori dell’Inter, per via del suo profilo poco “internazionale” (finora ha allenato molte piccole squadre italiane e la Lazio).

All’Inter Pioli sta facendo più o meno quanto aveva già fatto a Bologna e alla Lazio: dare organizzazione e “convinzione dei propri mezzi” ai giocatori, che spesso giocano con un 4-2-3-1 in cui Gagliardini è ormai quasi insostituibile. Il suo merito principale è forse quello di aver fatto girare diversi giocatori, gestendoli bene e, un po’ come Gasperini mettendoli al posto giusto. Il lavoro migliore l’ha probabilmente fatto a centrocampo: già prima che a gennaio arrivasse Gagliardini, Pioli era riuscito a far rendere al meglio diversi giocatori, compresi Joao Mario e Geoffrey Kondogbia, che con de Boer aveva fatto alcune partite decisamente deludenti. Di Kondogbia, Pioli ha detto di recente: «Il mio obiettivo è far crescere tutti i miei giocatori. Geoffrey sta lavorando molto bene, sta cominciando a giocare più in verticale che è molto importante per la nostra idea di gioco. Può essere ancora più continuo e ha le qualità per alzare il suo livello».

Inter-Atalanta, quindi

Entrambe le squadre giocheranno oggi con quasi tutti i loro migliori giocatori a disposizione: l’Atalanta dovrebbe giocare con una difesa a tre e con Petagna davanti a Gomez e Kurtic; l’Inter dovrebbe gocare con una difesa a quattro e con Icardi davanti a Candreva, Banega e Perisic, e Kondogbia (o forse Brozovic) e Gagliardini in mezzo al campo. Sarà una partita dai ritmi probabilmente molti  – con grandi scontri a centrocampo e interessanti duelli sulle fasce – e con due squadre che, facendo due calcoli, non dovrebbero avere molto interesse a pareggiare: tre punti permetterebbero a entrambe di continuare a puntare la Champions League e una sconfitta non sarebbe affatto un dramma, perché ci sarebbe comunque tempo per continuare a giocarsi un posto per l’Europa League.

L’Atalanta giocherà di certo più rilassata – Pioli ha parlato di «spensieratezza mentale» degli avversari – perché arriva da un lunga serie di vittorie e ha ormai superato un piccolo periodo di calo fisico (oltre al fatto che ha già ampiamente superato il proprio obiettivo stagionale). Per l’Inter non arrivare in Europa League dopo aver speso oltre 100 milioni di euro nel mercato sarebbe invece un fallimento, l’ennesimo dopo anni molto complicati in cui la proprietà è persino cambiata due volte.

Se apprezzate dati e statistiche: l’Inter ha vinto 10 delle sue ultime 12 partite in Serie A, l’Atalanta non perde da sette giornate e in queste sette giornate ha subìto solo due gol. Nessuna squadra ha fatto più gol dell’Inter negli ultimi 15 minuti di partita (15) ma l’Atalanta è una delle squadre che negli ultimi 15 minuti ha preso meno gol: quattro in tutto il campionato. Un altro dato interessante riguarda i gol dei difensori: quelli dell’Atalanta ne hanno fatti 12, quelli dell’Inter uno solo: D’Ambrosio, contro il Pescara.

Le probabili formazioni di Inter e Atalanta

NTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Medel, Ansaldi; Gagliardini, Kondogbia; Candreva, Banega, Perisic; Icardi.
ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Zukanovic; Conti, Freuler, Kessié, Spinazzola; Kurtic; Gomez, Petagna.

Dopo Inter-Atalanta

L’Atalanta esce da una serie di partite contro squadre più forti (anche se ormai sono considerate avversarie dirette, con gli stessi obiettivi) e avrà diverse partite relativamente facili contro una squadre in fondo alla classifica: Pescara, Genoa, Sassuolo, Bologna, Udinese, Empoli (alla penultima, quando i giochi per la retrocessione dovrebbero già essere fatti) e Chievo. Le partite difficili saranno solo tre: in trasferta a Roma, in casa con la Juventus e in casa con il Milan (alla terzultima di Serie A).

L’Inter avrà invece una serie di partite molto toste: in trasferta con il Torino, in casa con la Sampdoria (che non perde da due mesi) e poi, una dietro l’altra, il derby con il Milan, la Fiorentina in trasferta e  il Napoli in casa. Poi, alla penultima giornata, un altro possibile spareggio per l’Europa League: Lazio-Inter.

Come vedere Inter-Atalanta in streaming e in tv

La partita tra Inter e Atalanta si potrà seguire su Sky Calcio 1, su Premium Calcio 1 e in streaming su Sky Go e Premium Play, oltre che sul sito della SNAI (bisogna però avere un conto di gioco sul sito).