• Mondo
  • Lunedì 6 marzo 2017

Alain Juppé non si candida

Il candidato del centrodestra francese alle elezioni presidenziali di aprile rimarrà Fillon, ha annunciato il suo partito dopo una riunione di emergenza

Alain Juppe (NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images)
Alain Juppe (NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images)

Alain Juppé, sindaco di Bordeaux e importante esponente del partito di centrodestra francese dei Repubblicani, ha confermato lunedì mattina in conferenza stampa che non si candiderà alle elezioni presidenziali che si terranno in Francia il prossimo 23 aprile. Non è la prima volta che Juppé si esprime al riguardo. Il motivo è che nelle ultime settimane il candidato ufficiale del centrodestra che ha vinto le primarie, François Fillon, ha perso molti consensi a causa di uno scandalo per il quale è stata avviata anche un’inchiesta giudiziaria. Fillon è sospettato di avere dato alla moglie Penelope un posto di lavoro fittizio come sua assistente parlamentare e come consulente di un giornale di proprietà di un suo amico, incarichi per i quali Penelope Fillon avrebbe percepito 900mila euro. È anche sospettato di avere impiegato due dei suoi figli come avvocati per delle “missioni specifiche”, in un momento nel quale però i figli non erano neppure avvocati, ma solo studenti in giurisprudenza. Tre giorni fa Fillon ha tenuto una conferenza stampa a Parigi e ha confermato di non avere intenzione di ritirare la sua candidatura, nonostante lo scandalo e la crisi dei consensi. Lunedì sera i Repubblicani hanno tenuto una riunione di emergenza per decidere che strategia adottare: al termine dell’incontro hanno annunciato di voler rilanciare la candidatura di Fillon, che quindi – a meno di altre sorprese – rimarrà l’unico candidato del centrodestra francese.

Nella conferenza stampa tenuta questa mattina, Juppé ha mostrato di voler tenere le distanze da Fillon, nonostante abbia detto di non essere disposto a prendere il suo posto come candidato del centrodestra. Juppé ha detto che le accuse contro Fillon, e la durissima difesa adottata da Fillon quando ha parlato di “assassinio politico”, hanno creato un’impasse, ma ha aggiunto «è troppo tardi per me», riferendosi alla possibilità di una sua candidatura che era circolata molto negli ultimi giorni e che sarebbe possibile anche per la legge francese.

Il tempo per cambiare il candidato dei Repubblicani alle presidenziali ci sarebbe, anche se poco: il 17 marzo la lista ufficiale dei candidati alle elezioni sarà chiusa. Per sostituire Fillon con un altro candidato sarebbe però indispensabile il ritiro volontario da parte dello stesso Fillon e per questo il presidente del Senato Gérard Larcher e il segretario generale dei Repubblicani Bernard Accoyer si erano rivolti a Nicolas Sarkozy, ex presidente francese e sostenitore di Fillon, affinché facesse pressioni sul candidato. Proprio questa mattina Sarkozy aveva chiesto a Fillon e Juppé un incontro a tre per cercare di trovare una soluzione, ma dopo le dichiarazioni di Juppé la situazione si era impantanata un’altra volta, almeno fino alla riunione di questa sera e al rilancio della candidatura di Fillon.

Il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si terrà il 23 aprile. Secondo il più recente sondaggio di Le Figaro se a sfidarsi al secondo turno, in programma per il 7 maggio, saranno Marine Le Pen (leader del Fronte Nazionale, partito di estrema destra) ed Emmanuel Macron (candidato indipendente), Macron vincerà con il 63 per cento dei voti; se invece dovessero essere Le Pen e Fillon, Fillon vincerà con il 60 per cento.