Hjördis, mi manchi

Come sono fatti i giorni di un anziano dopo la morte della moglie, nelle foto scattate da Erik Simander a suo nonno

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La nonna del fotografo svedese Erik Simander è morta nel febbraio 2015. In quel periodo Simander stava lavorando a un progetto sul turismo legato all’aurora boreale in Lapponia, ma l’ha abbandonato per raggiungere suo nonno e passare del tempo con lui per elaborare il lutto: si è fermato a dormire da lui, lo ha aiutato con le commissioni e hanno parlato dei loro ricordi. Simander è stato tre settimane con suo nonno – che soffriva di parziale sordità e degenerazione maculare legata all’età, una malattia della zona centrale della retina che può portare alla perdita della visione centrale – fotografandone le piccole azioni di ogni giorno dopo la morte di sua moglie, con immagini che trasmettono una forte sensazione di assenza e di mancanza: «Questa particolare situazione, la morte del partner, è inevitabile, e il soggetto forse è un po’ tabù. – ha spiegato – A nessuno piace parlarne, ma succede». Le foto di quel periodo fanno parte del progetto Hjördis, du fattas mig (Hjördis era il nome di sua nonna, du fattas mig significa “mi manchi”). Suo nonno è morto a marzo dell’anno scorso, Simander dice che non aveva mai superato il lutto.

Simander è nato a Hortlax, in Svezia, nel 1989 e vive a Stoccolma, dove lavora come fotografo freelance. Altre sue foto e progetti li trovate sul suo sito.