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  • Martedì 28 febbraio 2017

È iniziato lo smantellamento del mercato dei cani di Seongnam, in Corea del Sud, in vista delle Olimpiadi invernali del 2018

Una protesta contro il mercato dei cani di Seongnam, nel 2010 (PARK JI-HWAN/AFP/Getty Images)
Una protesta contro il mercato dei cani di Seongnam, nel 2010 (PARK JI-HWAN/AFP/Getty Images)

Lunedì 27 febbraio sono cominciate le operazioni per smantellare il mercato di Moran, a Seongnam, città alla periferia sud est di Seul, in Corea del Sud: è il più grande mercato che vende carne di cane nel paese, dove viene consumata come alimento, seppur soltanto da una piccola parte della popolazione. Nel mercato di Moran vengono venduti circa 80mila cani all’anno, vivi o morti, e fornisce un terzo della carne di cane mangiata nel paese. Il mercato verrà chiuso perché nel 2018 la Corea del Sud ospiterà le Olimpiadi invernali, e vuole limitare le critiche che da anni riceve per il consumo di carne di cane, diffuso anche in altri paesi dell’Asia. In particolare, il mercato di Moran era criticato dalle associazioni animaliste per i metodi con cui vengono trattati i cani, ammassati, picchiati e uccisi spesso con metodi dolorosi. Le leggi sudcoreane di igiene alimentare in fatto di vendita di animali vivi, infatti, non si applicano ai cani, la cui macellazione è poco regolata. Contro la chiusura del mercato stanno protestando alcuni dei venditori, ai quali però il governo fornirà assistenza economica per riaprire l’attività da un’altra parte.