John Turturro, che sa farsi notare

Compie oggi 60 anni ed è uno dei più bravi a tirare fuori grandi cose da piccoli ruoli: scegliete voi se come esempio preferite il pizzaiolo Pino oppure Jesus del "Grande Lebowski"

(Paul Hawthorne/Getty Images)
(Paul Hawthorne/Getty Images)

Ci sono molti attori le cui parti migliori sono nei film di un solo regista. Nel caso di John Turturro quei registi sono due, anzi tre: Spike Lee e Joel ed Ethan Coen (i fratelli Coen). Turturro ha recitato in nove film di Lee – il primo fu Fa’ la cosa giusta nel 1989 – e in quattro dei Coen: e ce lo ricordiamo tutti per essere stato Jesus Quintana, uno dei personaggi del Grande Lebowski («quel verme gioca alla grande. Già, però è un pervertito») diventati più famosi anche se relativamente “piccoli”, nel film. Turturro però si inventò alcune cose – l’accento, il ballettino prima di tirare la palla al bowling – che resero quel personaggio indimenticabile. E poi però ha fatto una montagna di cose, ha diretto dei film, dei musical, ha fatto teatro e tantissimi altri film. È nato a New York il 28 febbraio del 1957 e oggi compie 60 anni.

Turturro ha avuto diversi ruoli da protagonista (per esempio in Barton Fink – È successo a Hollywood dei Coen) ma si è fatto notare soprattutto per la sua capacità nell’interpretare ruoli da non protagonista. Ha anche diretto alcuni buoni film, ma non è mai stato nominato per un Oscar.

IMDb ha scritto che Turturro sembra sempre «nervoso e inquieto e che è diventato uno degli attori preferiti dagli appassionati di film cult e da cineforum», ma ha anche recitato in film molto diversi: alcuni Transformers e qualche film con protagonista Adam Sandler. L’ultima cosa notevole che ha fatto è stata la serie tv The Night Of, in cui ha interpretato lo strambo ma efficace avvocato John Stone (una parte inizialmente pensata per James Gandolfini, morto nel 2013). I suoi film prossimamente in uscita sono Transformers – L’ultimo cavaliere (il quinto della serie) e Going Places, un film da lui diretto con protagonista Jesus Quintana, qualche anno dopo Il grande Lebowski. Dovrebbe uscire nel 2017, ma per ora non ci sono molte informazioni, solo un paio di foto.

Turturro è nato a Brooklyn il 28 febbraio 1957, figlio di due immigrati: il padre faceva il carpentiere ed era arrivato in America a sei anni, dopo essere partito da Giovinazzo, in provincia di Bari; la madre era una cantante originaria di Aragona, in provincia di Agrigento. Turturro studiò teatro all’università statale circa cento chilometri a nord di New York e poi andò in Connecticut alla Yale School of Drama, che offriva e offre un corso su tutte le cose legate alla recitazione e al teatro (anche dal punto di vista dell’allestimento della scenografia, della direzione e della scrittura). Poi tornò a New York, recitò in alcuni spettacoli di Broadway e fece la comparsa in Toro scatenato, il film del 1980 di Martin Scorsese. Qualche mese fa disse che nei primi anni della sua carriera faceva anche molte imitazioni, per esempio di Scorsese e De Niro (disse che il trucco è la camminata, mica solo la faccia).

Nel 1985 Turturro recitò in Vivere e morire a Los Angeles e Cercasi Susan disperatamente, e l’anno dopo in Il colore dei soldi di Scorsese e in Hannah e le sue sorelle di Woody Allen. Nel 1987 interpretò Gaspare Pisciotta, amico e traditore di Salvatore Giuliano, in Il siciliano di Michael Cimino. Grazie a queste e altre sue parti, tutte da non protagonista, nel 1989 si fece notare da Spike Lee, che lo volle per interpretare Pino, il pizzaiolo razzista di Fa’ la cosa giusta.

Negli anni Novanta Turturro recitò in Crocevia della morte – film gangster dei Coen – e vinse il premio di Cannes come Miglior attore (per Barton Fink – È successo a Hollywood) e, l’anno dopo, il premio per la Miglior regia grazie a Mac, il suo primo film, sul maggiore di tre fratelli italoamericani che deve prendersi cura della famiglia dopo la morte del padre. Turturro recitò poi in Il grande LebowskiQuiz Show di Robert Redford (su un famoso scandalo televisivo degli Stati Uniti), in He Got Game di Lee e in La tregua di Francesco Rosi, tratto dall’omonimo romanzo di Primo Levi.

Nel 2005 Turturro diresse James Gandolfini, Susan Sarandon, Kate Winslet, Steve Buscemi, Christopher Walker e la cugina Aida Turturro (Janice Soprano in I Soprano) in Romance & Cigarettes, il più apprezzato tra i suoi film da regista: un musical romantico.

Ha poi recitato in Miracolo a Sant’Anna di Lee, in Disastro a Hollywood di Barry Levinson e in Mia Madre di Nanni Moretti. Rispetto a molti altri attori italoamericani, Turturro è molto legato all’Italia: ha la cittadinanza italiana dal 2011, parla l’italiano piuttosto bene e oltre ad avere recitato in alcuni film italiani ha diretto Passione, un documentario sulla musica napoletana. Qualche mese fa disse al Time di essere un grande fan di Elena Ferrante, tra l’altro.

Turturro ha una carriera teatrale abbastanza attiva: ha interpretato opere di Bertolt Brecht e Samuel Beckett e nel 2011 ha diretto la sua prima opera: Relatively Speaking, una storia comica in tre atti, scritti da Elaine May, Woody Allen ed Ethan Coen. Ha anche dedicato un film al teatro: Illuminata, il suo secondo da regista. Parlando di cinema, Turturro disse di essere deluso dallo stato di quello statunitense, che deve scendere a troppi compromessi e non è più bello come quello di un tempo. Usò come termine di paragone il film Quel pomeriggio di un giorno da cani, diretto nel 1975 da Sidney Lumet. In altre interviste ha invece parlato di Grosso guaio a Chinatown come di uno dei suoi film preferiti. Turturro ha due figli e dal 1985 è sposato con l’attrice Katherine Borowitz.