Virginia Raggi sta coi tassisti

Ha partecipato a una manifestazione tenuta oggi a Roma per protestare contro un emendamento del “decreto milleproroghe”

Virginia Raggi alla manifestazione dei tassisti indetta a a Roma il 21 febbraio 2017
Virginia Raggi alla manifestazione dei tassisti indetta a a Roma il 21 febbraio 2017

Da circa una settimana in diverse città italiane i tassisti stanno scioperando e organizzando manifestazioni di protesta per via di una proposta parlamentare per rinviare una nuova regolamentazione sui “servizi di noleggio auto con conducente” – come ad esempio Uber – che i tassisti accusano di fare loro concorrenza sleale. Da stamattina è in corso a Roma, davanti alla Camera dei deputati, una manifestazione nazionale indetta dai tassisti: il sindaco di Roma Virginia Raggi ha partecipato alla protesta – parlando anche con alcuni tassisti – e poco prima aveva scritto su Twitter di stare dalla loro parte. È una mossa prevedibile ma non scontata: i tassisti romani in particolare sono una corporazione molto potente, oltre che legata storicamente alla destra, e Raggi potrebbe aver preso le loro difese per ottenere più consensi da quel tipo di elettorato.

La norma contro cui i tassisti protestano è un emendamento al cosiddetto “decreto milleproroghe”, un provvedimento che viene approvato ogni anno a fine dicembre e che contiene una serie molto eterogenea di norme, in genere accomunate dal fatto che servono a rimandare o prorogare qualcosa. In questo caso l’emendamento, firmato dai senatori del PD Linda Lanzillotta e Roberto Cociancich, prevede di allungare di un anno il tempo che il ministero dei Trasporti ha per emanare un nuovo regolamento sul trasporto che avrà l’obiettivo di combattere i tassisti abusivi. Lo scopo dell’emendamento, hanno spiegato i due senatori che lo hanno firmato, è dare altro tempo al ministero, in modo da riportare al tavolo delle trattative i rappresentanti dei taxi e quelli delle società di noleggio con conducente, e giungere così a una soluzione soddisfacente per tutte le parti.

Nel frattempo il governo ha accettato di parlare con le associazioni dei tassisti, e il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini ha detto al Corriere della Sera che «una regolamentazione risoluta del settore è indispensabile», ma non è chiaro se l’emendamento contestato verrà ritirato o meno.