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  • Venerdì 17 febbraio 2017

8 cose assurde che ha detto Trump ieri

La prima conferenza stampa da solo del suo mandato è stato un lungo elenco di provocazioni, minacce, contraddizioni e bugie

Donald Trump. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)
Donald Trump. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha tenuto giovedì la prima lunga conferenza stampa del suo mandato, ed è stato uno spettacolo senza precedenti nella storia americana per il tono utilizzato e il numero di cose sballate o false che ha detto. La conferenza stampa era stata indetta per presentare Alexander Acosta, che Trump ha scelto come candidato a segretario del Lavoro dopo che il precedente candidato, Andy Puzder, si era ritirato tra le polemiche per aver assunto un’immigrata irregolare come colf e per le accuse di violenza domestica rivoltegli da sua moglie durante una causa di divorzio.

Trump ha dato qualche notizia, nel corso della conferenza stampa: per esempio ha confermato che la Casa Bianca non farà un nuovo ricorso sul contestato “muslim ban”, il divieto di ingresso nel paese per chi viene da sette paesi a maggioranza musulmana, dall’implementazione caotica e giudicato illegittimo da vari tribunali federali, ma approverà un nuovo ordine esecutivo che lo sostituisca. Inoltre Trump ha detto di essere arrivato «alla fase finale» dell’abolizione della riforma sanitaria – in realtà il Congresso non ha ancora cominciato a occuparsene – e che un piano sostitutivo sarà presentato «all’inizio di marzo». Ma le cose di cui si è parlato e si parlerà di più sono altre.

1. «Il vostro livello di disonestà è fuori controllo»

«La stampa è diventata così disonesta che se non ne parliamo facciamo un disservizio al paese. Un enorme disservizio. Dobbiamo parlarne. Dobbiamo capire cosa sta succedendo perché la stampa, onestamente, è fuori controllo. Il livello di disonestà è fuori controllo»

Trump ha criticato moltissimo i giornali e i giornalisti ma contraddicendosi più volte, come vedremo tra poco; lasciando intendere che la stampa non dovrebbe criticarlo perché lui ha vinto le elezioni, e questo fa sì che abbia ragione.

«Prendete per esempio CNN. Tutti i servizi sono brutti con me, un servizio dopo l’altro. Ma io ho vinto. Ho vinto»

In un altro momento ha detto che il problema è il tono.

«Tono. Vedo il tono. Conoscete la parola tono. Il tono è un tono di odio. Io non sono una cattiva persona, tra l’altro. No, ma il tono è così… dovete ammettere almeno che vi faccio fare dei grandi ascolti. Ma il tono è così odioso».

2. Le notizie sono false ma sono vere ma sono false

Trump ha detto più volte che le notizie sul ruolo e l’influenza della Russia in campagna elettorale, sui rapporti del suo comitato elettorale con il governo russo e sui contatti con l’ambasciatore russo che hanno portato Michael Flynn alle dimissioni da consigliere sono false; allo stesso tempo ha detto che i giornali che hanno scritto queste cose hanno pubblicato informazioni riservate e per questo vanno puniti. Più volte i giornalisti – anche piuttosto sbalorditi – hanno chiesto a Trump di chiarire questa contraddizione, senza riuscirci.

Trump ha detto di essere stato lui a chiedere le dimissioni di Flynn – che aveva discusso delle sanzioni con l’ambasciatore russo prima dell’insediamento di Trump, e poi aveva mentito su questo alla stampa, all’FBI e al vicepresidente Pence – ma allo stesso tempo ha detto che Flynn è «una persona meravigliosa» che «non ha fatto niente di male», e che si è dimesso per colpa della stampa.

«Non ha fatto niente di male. È stato sbagliato il modo in cui altre persone, tra cui voi, hanno fatto con quelle informazioni su di lui. Perché quelle informazioni sono circolate illegalmente. La cosa buona è che finalmente la gente sta capendo che è un grave problema, questa circolazione illegale di informazioni riservate. Per esempio, ho chiamato il Messico. È stata una telefonata molto riservata, ma ho chiamato il Messico, e chiamando il Messico mi sono detto, oh, che bello, ho parlato col presidente del Messico, abbiamo fatto una bella chiacchierata, e all’improvviso tutto il mondo sa cosa ci siamo detti. Doveva essere un segreto. Lo stesso vale con l’Australia. Lo stesso vale con Flynn»

Trump ha detto di non essere stato lui a dare istruzioni a Flynn di parlare con i russi e promettergli che le sanzioni sarebbero state rimosse, ma che Flynn stava solo facendo il suo lavoro e lui lo avrebbe tranquillamente autorizzato. Il problema di Flynn, dice Trump, è che ha mentito al vicepresidente Pence. Dopo l’ennesima richiesta di chiarimento su come possa essere possibile che le notizie siano false ma le cose che trapelano dalla sua amministrazione siano vere, Trump ha detto:

«Beh, le informazioni che trapelano sono vere. Voi siete quelli che ne hanno scritto. Quelle informazioni sono vere, sapete cosa dicono, le avete viste e sono assolutamente vere. Le notizie sono false perché tantissime notizie sono false»

3. L’amministrazione comunque va alla grande

Nonostante l’esecuzione caotica dell’ordine sull’immigrazione, poi abbattuto dai tribunali, le difficoltà nel ratificare le nomine governative e tre settimane di lotte interne, voci di corridoio e dimissioni, Trump ha detto che alla Casa Bianca va tutto bene.

«Funzioniamo come una macchina ben coordinata. Non c’è nessun caos. Il mio capo dello staff sta facendo un gran lavoro, ma metà del suo lavoro è smentire le vostre bugie»

4. NON STO URLANDO

«Mi sto divertendo. Domani diranno “Donald Trump urla e delira con la stampa”. Non sto urlando e delirando. Vi sto dicendo che siete gente disonesta, ma non sto urlando e delirando. Mi piace moltissimo stare qui. Mi sto divertendo, ma domani i titoli diranno Donald Trump urla. Non sto urlando»

5. «L’Olocausto nucleare sarebbe come nessun altro»

Parlando della Russia, Trump ha detto:

«Noi siamo un paese molto potente e loro pure. Sono stato informato. Posso dirvi una cosa sui miei briefing, una cosa che posso dirvi perché può dirlo davvero chiunque, l’Olocausto nucleare sarebbe come nessun altro. Loro sono una grande potenza nucleare e noi pure. Se abbiamo un buon rapporto con la Russia, credetemi, è una cosa buona, non una cosa cattiva»

6. Un giornalista maltrattato a caso

Un giornalista ebreo ultraortodosso a un certo punto ha rivolto a Trump una domanda sull’anti-semitismo. L’amministrazione Trump è stata accusata di snobbare questo tema – il comunicato sulla Giornata della memoria non citava nemmeno l’Olocausto e gli ebrei – e di avere al suo interno persone con idee antisemite e di estrema destra, come il capo stratega Steve Bannon. Il giornalista non ha nemmeno fatto in tempo a fare la sua domanda – in modo molto garbato e senza accuse dirette – che Trump lo ha interrotto bruscamente.

«Avevi detto che avresti fatto una domanda semplice e facile. Non è così. Questa non è una domanda giusta. Siediti. Ho capito il resto della domanda. Allora. Primo: sono la persona meno antisemita che avete visto in tutte le vostre vite. Secondo: il razzismo, sono la persona meno razzista. [si sentono dei borbotti] Zitti, zitti. Lui ha mentito, diceva di voler fare una domanda semplice. Benvenuti nel mondo dei media. Lascia che ti dica una cosa: odio queste accuse. Le trovo ripugnanti. Odio persino la tua domanda perché chi mi conosce… avete sentito il primo ministro. Avete sentito Benjamin Netanyahu. Lo avete sentito? Bibi ha detto: conosco Donald Trump da molto tempo. Dopo ha detto: lasciate perdere. Quindi dovresti ricordartelo invece di alzarti qui e chiedere una cosa offensiva»

7. Dovrei far saltare in aria quella nave

Parlando di una nave-spia russa che secondo la stampa sarebbe appostata davanti alle coste del Connecticut, Trump ha detto che dovrebbe affondarla con un missile, per ragioni politiche, ma non lo farà per non compromettere i rapporti con la Russia.

«Ehi, la miglior cosa che potrei fare è sparare a quella nave. Tutti direbbero: oh, è fantastico! Non sarebbe fantastico. Non sarebbe fantastico. Io vorrei andare d’accordo con la Russia»

8. Sono neri, quindi sono amici tuoi

April Ryan, una giornalista radiofonica, a un certo punto ha chiesto a Trump se intende coinvolgere l’intergruppo parlamentare dei deputati afroamericani nei suoi annunciati sforzi per ridurre il degrado e le violenze nei centri delle città americane. Trump ha risposto alla giornalista, che è nera, se volesse organizzare lei l’incontro, chiedendole se i parlamentari neri fossero amici suoi (in quanto neri, probabilmente).

– Ryan: Quando parla delle città, intende coinvolgere i parlamentari afroamericani nelle sue conversazioni…
– Trump: Coinvolgere… coinvolgere chi?
– Ryan: Intende coinvolgere i parlamentari neri e…
– Trump: Beh, vorrei. Sai che ti dico, vuoi organizzare tu un incontro? Vuoi pensarci tu?
– Ryan: No, no, io sono solo una giornalista.
– Trump: Sono amici tuoi?
– Ryan: Alcuni li conosco ma…
– Trump: Avanti, su, fissa un incontro. Avanti. Fissa un incontro. Sarei contento di incontrare i parlamentari neri. Sono fantastici i parlamentari neri, penso che siano fantastici.