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  • Mercoledì 25 gennaio 2017

Usain Bolt dovrà restituire una medaglia d’oro

Quella della staffetta 4x100 metri delle Olimpiadi del 2008, perché un suo compagno di squadra è risultato positivo ai test antidoping

Da sinistra a destra: Asafa Powell, Nesta Carter, Usain Bolt e Michael Frater festeggiano dopo aver vinto la staffetta 4x100 a Pechino, nel 2008. (AP Photo/Itsuo Inouye, File)
Da sinistra a destra: Asafa Powell, Nesta Carter, Usain Bolt e Michael Frater festeggiano dopo aver vinto la staffetta 4x100 a Pechino, nel 2008. (AP Photo/Itsuo Inouye, File)

Usain Bolt dovrà restituire una delle sue nove medaglie d’oro olimpiche dopo che il suo compagno di squadra nella staffetta 4×100 metri alle Olimpiadi di Pechino del 2008 Nesta Carter è risultato positivo ai test antidoping. Insieme a Bolt e a Carter dovranno restituire la medaglia anche Michael Frater e Asafa Powell. Il campione di Carter è stato riesaminato insieme a quelli di altri 453 atleti, ed è risultato positivo alla dimetilamilammina, stimolante proibito dall’Agenzia Mondiale Anti Doping. Nel 2008 la squadra giamaicana vinse la staffetta con un tempo di 37,10 secondi, davanti alle squadre di Trinidad e Tobago e Giappone, che ora riceveranno rispettivamente la medaglia d’oro e d’argento. La squadra brasiliana, che era arrivata quarta, riceverà la medaglia di bronzo. Carter faceva parte anche della squadra giamaicana che vinse l’oro alle Olimpiadi di Londra 2012, e ai mondiali del 2011, 2013 e 2014, gare che però non sono state coinvolte nelle indagini. Bolt ha perso il record di “tripla tripla”, stabilito con la vittoria in tre Olimpiadi consecutive, dal 2008 al 2016, dell’oro nei 100 metri, nei 200 metri e nella staffetta 4×100 metri.

Da diversi mesi si sapeva che il Comitato Olimpico Internazionale aveva deciso di rifare i test sui campioni di sangue di Carter risalenti al periodo delle Olimpiadi del 2008, perché sospetti di contenere tracce di sostanze dopanti. Allora il campione di Carter non aveva presentato anomalie: sui circa 4500 test condotti per le Olimpiadi di quell’anno, solo nove atleti erano stati trovati positivi. Bolt aveva detto che avrebbe accettato di riconsegnare la medaglia in caso il suo compagno fosse risultato positivo. «Spezza il cuore, perché negli anni hai lavorato duro per vincere le medaglie d’oro e diventare un campione. Ma è una di quelle cose. Le cose capitano, nella vita» aveva detto Bolt, che non ha ancora commentato la revoca ufficiale della medaglia.