Il discorso di Meryl Streep ai Golden Globe

Ricevendo il premio alla carriera ha parlato di Trump, di Hollywood e della stampa, con lucidità ed empatia

(Paul Drinkwater/NBCUniversal via Getty Images)
(Paul Drinkwater/NBCUniversal via Getty Images)

Aggiornamento – Donald Trump ha risposto su Twitter al discorso di Meryl Streep durante i Golden Globe. Questo è l’episodio del giornalista di cui si parla.

«Meryl Streep, una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood, non mi conosce ma mi ha attaccato comunque la scorsa sera ai Golden Globe. È una leccapiedi di Hillary che ha straperso. Per la centesima volta, non ho mai “preso in giro” un giornalista disabile (non lo farei mai) ma ho solo mostrato come “strisciava” quando ha cambiato versione su un articolo che aveva scritto 16 anni fa solo per mettermi in cattiva luce. I soliti media disonesti!»

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Nella notte tra domenica e lunedì, Meryl Streep ha ricevuto il premio alla carriera durante la cerimonia dei Golden Globe, al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, a Los Angeles, in California. Streep, che è una delle attrici più famose e apprezzate al mondo, nonché l’attrice più premiata di sempre ai Golden Globe, ha tenuto un inusuale e lungo discorso di ringraziamento, parlando di politica, di Donald Trump e di quello che potranno fare gli attori e gli artisti e i giornalisti per cercare di non assecondare le sue intenzioni razziste e xenofobe.

Streep ha iniziato il suo discorso con una battuta sul disprezzo provato da gran parte dei cittadini americani per il mondo di Hollywood, considerato simbolo di una società ricca e progressista, e dei ripetuti attacchi del presidente eletto Donald Trump contro gli stranieri e la stampa, facendo riferimento al fatto che i Golden Globe sono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv.

In questo momento noi apparteniamo al gruppo di persone più denigrato della società americana. Pensateci: Hollywood, gli stranieri e la stampa.

Streep ha continuato elencando una serie di grandi attori del cinema americano nati e cresciuti in altri paesi o in famiglie povere, e ha concluso dicendo:

Hollywood è piena di outsider e stranieri, e se li cacciamo tutti non resterà altro da guardare che il football e le arti marziali miste, che non sono davvero arte.

Poi Streep ha parlato direttamente di Donald Trump, ricordando la volta in cui durante la campagna elettorale aveva imitato e preso in giro un giornalista disabile che lo aveva criticato.

Mi ha spezzato il cuore quando l’ho visto, e non riesco a togliermelo dalla testa perché non era in un film, era la vita vera. E questo istinto di umiliare l’altro, quando è impersonato da qualcuno con una visibilità pubblica, qualcuno di potente, arriva nella vita di tutti quanti, perché autorizza altri a comportarsi nello stesso modo. La mancanza di rispetto causa altra mancanza di rispetto, la violenza incita altra violenza, e quando i potenti usano la loro posizione per maltrattare gli altri, perdiamo tutti quanti. E questo mi porta a parlare della stampa: abbiamo bisogno della stampa per tenere a bada il potere, questo è il motivo per cui i nostri padri fondatori hanno voluto che la sua libertà fosse riconosciuta dalla costituzione.

E poi ha chiuso, ricordando anche Carrie Fisher.

Come mi disse una volta la mia amica, la principessa Leia: “Prendi il tuo cuore spezzato, fallo diventare arte”. [in inglese suona meglio: “Take your broken heart, make it into art”]