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  • Sabato 7 gennaio 2017

La sparatoria all’aeroporto di Fort Lauderdale, in Florida

Un uomo ha ucciso 5 persone e ne ha ferite 8, prima di consegnarsi alla polizia: ha 26 anni ed è un veterano della guerra in Iraq con disturbi mentali

(Joe Raedle/Getty Images)
(Joe Raedle/Getty Images)

Aggiornamento dell’8 gennaio: Esteban Santiago è stato formalmente accusato della sparatoria all’aeroporto di Fort Lauderdale di venerdì, in cui sono morte cinque persone e ne sono rimaste ferite otto: rischia la pena di morte. Nella giornata di sabato, l’FBI ha detto che l’arma di Santiago gli era stata confiscata quando l’uomo si era presentato negli uffici dell’agenzia, lo scorso novembre, in evidente stato confusionale: gli era però stata restituita il mese scorso.

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Venerdì pomeriggio (quando era sera in Italia) un uomo ha sparato all’aeroporto internazionale di Fort Lauderdale, a una trentina di chilometri a nord di Miami, in Florida: ha ucciso cinque persone e ne ha ferite otto, prima di essere arrestato. L’uomo è stato identificato: ha 26 anni e si chiama Esteban Santiago, è di Anchorage (Alaska) ed è un veterano della guerra in Iraq, dove ha prestato servizio con la Puerto Rico and Alaska National Guard tra il 2010 e il 2011. Secondo quanto scrivono i principali media statunitensi, soffriva di disturbi mentali.

Un funzionario della polizia ha detto al New York Times che lo scorso novembre Santiago era andato nell’ufficio dell’FBI ad Anchorage in evidente stato confusionale e aveva detto che la propria mente era controllata da alcune agenzie governative: era stato portato in un centro per ricevere aiuto psichiatrico. Suo fratello ha confermato che Santiago è stato assistito da specialisti recentemente. George Piro, dell’FBI di Miami, ha detto che dopo molti controlli l’agenzia aveva concluso che Santiago non voleva fare del male a nessuno. Santiago era stato congedato dall’esercito l’anno scorso per via delle sue “prestazioni non soddisfacenti”. Altri funzionari hanno detto che è presto per dire se Santiago sia stato ispirato dallo Stato Islamico, ma che aveva visto dei video di propaganda del gruppo terrorista (e aveva detto di essere stato costretto dal governo). Piro ha confermato che nelle indagini non sono ancora state escluse le motivazioni legate al terrorismo.

La sparatoria è cominciata poco dopo l’una di pomeriggio (le sette in Italia), quando Santiago ha sparato nella zona del ritiro bagagli del Terminal 2: era appena arrivato con un volo Delta proveniente da Anchorage, sul quale aveva portato legalmente – nel bagaglio in stiva – un’arma semiautomatica scarica e le munizioni. L’uomo ha poi caricato l’arma in bagno e ha sparato sulla folla e sulle persone che provavano a scappare, secondo i testimoni senza dire niente: una volta finiti i colpi ha gettato l’arma e si è consegnato alla polizia. Lo sceriffo Scott Israel ha detto che dalle prime informazioni sembra che Santiago abbia agito da solo. Subito dopo la sparatoria sono intervenute all’aeroporto di Fort Lauderdale decine di poliziotti e agenti speciali, che hanno arrestato Santiago senza sparare colpi. L’aeroporto è stato chiuso, e il direttore Mark Gale ha detto che si cercherà di riaprirlo per sabato mattina.

Santiago è nato in New Jersey, e si era trasferito con la famiglia in Porto Rico a due anni. Si era arruolato nella Puerto Rico National Guard nel 2007, ed era stato inviato in Iraq nel 2010 con il 130esimo Battaglione del Genio: lì si occupò di liberare le strade dagli esplosivi artigianali e della manutenzione dei ponti. Per il suo servizio ricevette l’onorificenza del Meritorious Unit Commendation: almeno due soldati del suo battaglione furono uccisi in combattimento, ma non ci sono per ora prove che Santiago fosse sul campo con loro. Dopo l’Iraq Santiago aveva servito nei riservisti e poi si era arruolato nel 2014 nella Guardia Nazionale dell’Alaska, ricevendo diverse onorificenze.