Cosa pensa Di Pietro degli avvisi di garanzia

«Non si può criminalizzare qualcuno in base a un avviso di garanzia», dice l'ex pm di Tangentopoli

Una foto d'archivio del sostituto procuratore Antonio Di Pietro, durante un'udienza in Tribunale. (Ansa)
Una foto d'archivio del sostituto procuratore Antonio Di Pietro, durante un'udienza in Tribunale. (Ansa)

Intervistato dal Corriere della Sera sul nuovo codice di comportamento del Movimento 5 Stelle sui politici indagati e condannati – che non impone ai politici le dimissioni automatiche al ricevimento di un avviso di garanzia, come il M5S aveva chiesto a lungo per gli altri partiti – l’ex pm Antonio Di Pietro ha detto:

«Il Movimento ha capito l’utilizzo abusivo che viene fatto dell’avviso di garanzia per criminalizzare anzitempo chi lo riceve e la sua decisione è un atto di saggezza e di maturità politica»

Di Pietro ha aggiunto che con le regole del M5S «un mucchio di farabutti dovrebbero fare fagotto» e che la decisione sul codice di comportamento è «un atto di saggezza e di maturità politica». Il giorno prima, intervistato da una radio universitaria, Di Pietro aveva detto:

«Non si può criminalizzare qualcuno in base a un avviso di garanzia. Questa è una cattiveria ingiusta e ingiustificata»

Di Pietro, che dopo aver smesso di fare il magistrato ha fondato un partito ed è stato anche ministro, da pm fu famoso soprattutto per le inchieste cosiddette di Tangentopoli, condotte secondo molti osservatori anche con un uso spregiudicato degli avvisi di garanzia e degli arresti preventivi.