Safilo ci prova con gli smartglass

L'azienda italiana presenterà presto i suoi occhiali tecnologici, puntando soprattutto su funzioni limitate e un aspetto più normale dei fallimentari Google Glass

di Stephanie Hoi-Nga Wong – Bloomberg

La CEO di Safilo Luisa Delgado (Kholood Eid - Bloomberg)
La CEO di Safilo Luisa Delgado (Kholood Eid - Bloomberg)

Safilo Group, l’azienda italiana produttrice di occhiali che crea le montature per Dior, Fendi e Hugo Boss sta cercando di avere successo in un settore altamente tecnologico in cui persino Google ha incontrato difficoltà: gli smartglass. Il mese prossimo la società presenterà al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, un’importante fiera di elettronica, degli occhiali connessi a internet. A differenza dei Google Glass, la cui produzione è stata interrotta l’anno scorso, le montature di Safilo non saranno dotate di una telecamera né di un display, ma avranno l’aspetto di comuni occhiali. Per il momento il prodotto di Safilo avrà funzioni più limitate: principalmente sarà in grado di misurare le onde cerebrali e mandare i dati a un’app installata su uno smartphone o un tablet.

L’idea è permettere alle persone di valutare il loro umore, aiutandole a rilassarsi e meditare. Il CEO di Safilo Luisa Delgado ha detto durante un’intervista che nel tempo verranno aggiunte altre funzioni. Il punto di forza degli occhiali di Safilo, però, è che non faranno assomigliare chi li indossa a un cyborg. Lo stile degli occhiali, che saranno prodotti con il marchio sportivo di Safilo, Smith, è sufficientemente di moda da renderli adatti a un uso quotidiano e attirare quindi tipologie di clienti più ampie rispetto semplicemente a «qualche impallinato», ha detto la 50enne Delgado, aggiungendo che «per avere la tecnologia i clienti non dovranno sacrificare niente degli occhiali».

Timori sulla privacy

Safilo sta puntando sull’innovazione per cercare di rianimare le vendite deboli e il prezzo delle azioni della società, che quest’anno è calato di oltre il 20 per cento. Il settore degli smartglass, però, ha una storia altalenante. Il prototipo dei Google Glass è stato ritirato a gennaio del 2015 dopo essere stato preso in giro per via della sua telecamera ingombrante oltre che per le preoccupazioni sulla privacy legate alla possibilità di filmare le persone di nascosto. Gli occhiali di Google sono stati criticati anche per la breve durata della batteria. Nonostante Google abbia promesso di continuare a lavorare sul progetto, i Google Glass sono ampiamente considerati un fallimento. Esiste però un prodotto diverso che ha ottenuto risultati migliori, soprattutto durante queste vacanze di Natale. Da quando sono stati messi sul mercato a novembre, gli Spectacles di Snap Inc. – che servono principalmente a girare video di dieci secondi e caricarli sull’app di Snapchat – sono andati tutti esauriti.

Se dovessero prendere piede, è possibile che gli smartglass seguano lo stesso percorso degli smartwatch, un settore in cui l’arrivo di Apple Watch ha spinto Tag Heuer – che è di proprietà di LVMH – e Micheal Kors ad aggiungere orologi smart alle loro linee di prodotti.

Oakley

Luxottica, l’azienda italiana concorrente di Safilo che realizza le montature per Ray-Ban e Chanel, vende un prodotto che si chiama Radar Pace con il suo marchio Oakley. Sono degli occhiali ad attivazione vocale da usare per l’allenamento di ciclisti e corridori. Anche Essilor International, un altro gigante nel settore della produzione di occhiali, sta lavorando sui suoi smartglass. Per aziende tradizionali come Safilo sviluppare occhiali high-tech è la mossa giusta, anche se inizialmente questi prodotti hanno funzionalità limitate, ha detto Harry Zervos, analista della società di ricerche di mercato IDTechEx. «Sono il sostentamento di queste aziende, la prossima generazione di prodotti che le porterà in una nuova era di innovazione», ha detto Zervos, «queste società capiscono che con il passare del tempo e grazie ai progressi della tecnologia possono realizzare prodotti migliori». IDTechEx ha calcolato che entro il 2021 le vendite degli smartglass – escludendo i visori per la realtà virtuale – arriveranno a circa 1,7 miliardi di euro, contro i circa 6 milioni del 2016. Secondo Zervos il fattore che determinerà se i suoi occhiali avranno successo o meno potrebbe essere il prezzo.

Inquietanti

A differenza di quanto accaduto con gli smartwatch, rendere gli occhiali high-tech attraenti per i clienti tradizionali è più difficile, ha detto Ramon Llamas, analista di International Data Corp. Gli occhiali per la realtà virtuale sono popolari tra i giocatori di videogame, ma molti di quelli presenti oggi sul mercato non sono adatti per essere indossati fuori casa, ha aggiunto Llamas, dicendo anche che gli occhiali dotati di una telecamera o di un computer hanno «un che di inquietante». «Attirano l’attenzione in modo negativo», ha detto, «stiamo ancora cercando di capire cosa funziona». Delgado ha scelto la start-up di Toronto InteraXon per i nuovi occhiali di Safilo, che sono in fase di sviluppo da un anno e funzionano come i Muse Headband, il prodotto principale di InteraXon, che costa circa 240 euro e sfrutta la tecnologia dell’elettroencefalografia, usata da medici e scienziati per rilevare i segnali cerebrali. All’interno della montatura ci sono cinque sensori, sistemati sopra il nasello e dietro le orecchie. Con un solo caricamento, la batteria degli occhiali dura per una settimana. «È una tecnologia che può espandersi molto», ha detto il CEO di InteraXon Derek Luke, «è un’evoluzione naturale. L’unica persona che sa che negli occhiali ci sono componenti tecnologici è chi li indossa».

Debutto estivo

Dalla prossima estate gli occhiali, che pesano circa 37 grammi, saranno in vendita online negli Stati Uniti, il principale mercato di Safilo. Gli stili, il colore e il prezzo saranno annunciati al CEF, e inizialmente verranno venduti come occhiali da sole e in una fase successiva come occhiali da vista. La tecnologia sarà poi usata anche da altri marchi di proprietà di Safilo. La società, la terza nel settore degli occhiali dopo Luxottica e Essilor, sta puntando sulla tecnologia per migliorare le vendite. Delgado, che ha alle spalle una lunga carriera a Procter & Gamble, lavora per migliorare la situazione dell’azienda dal suo arrivo nel 2013. «È solo l’inizio», ha detto, «la tecnologia deve assumere un ruolo completamente diverso».

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