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  • Giovedì 29 dicembre 2016

Netanyahu è indagato?

Lo scrivono i giornali israeliani, parlando di accuse di corruzione e frode

(GIL COHEN-MAGEN/AFP/Getty Images)
(GIL COHEN-MAGEN/AFP/Getty Images)

Il procuratore generale israeliano Avichai Mandelblit ha ordinato l’apertura di un’indagine penale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto la televisione israeliana Channel 10, che non ha però specificato quali siano i reati contestati. Il Times of Israel ha scritto che si tratta di frode e corruzione; Channel 10 ha confermato che ci sono due indagini separate e che Netanyahu sarà interrogato dalla polizia nei prossimi giorni. Il ministro della Giustizia Ayelet Shaked si è rifiutato di commentare la notizia, come ha fatto l’ufficio del primo ministro.

Il mese scorso il parlamentare dell’Unione Sionista Erel Margalit e l’avvocato e attivista del partito laburista Eldad Yaniv si erano rivolti all’Alta Corte di Giustizia israeliana per chiedere perché il procuratore generale non avesse ancora aperto un’indagine su Netanyahu, nonostante quelle che loro definivano «prove evidenti». Poco prima che Channel 10 desse la notizia, Yaniv ha scritto su Facebook ha scritto in favore della decisione di Mandelblit, spiegando che «la polizia ha prove pesanti che collegano Bibi [il soprannome di Netanyahu] a sospetti di corruzione e frode». Secondo la televisione Channel 2, la polizia israeliana ha da poco ricevuto nuovi documenti su un’indagine segreta aperta contro Netanyahu nove mesi fa: gli agenti che se ne stanno occupando si sono quindi rivolti a Mandelblit, che ha accettato di aprire l’indagine penale. Anche secondo Channel 2, tra le accuse ci sono aver ricevuto delle tangenti e frode aggravata. Il Times of Israel ha scritto che Mandelblit ha chiesto agli investigatori di verificare la possibilità che Netanyahu abbia accettato una tangente di un milione di euro dall’imprenditore francese Arnaud Mimran nel 2009. Era stato lo stesso Mimran a parlare della donazione durante un processo in Francia in cui era imputato per frode. Netanyahu a giugno ha ammesso di aver ricevuto 40mila euro da Mimran per una donazione, negando le cifre di cui ha parlato l’imprenditore. Mimran è stato poi condannato a otto anni.

Netanyahu è stato accusato di aver commesso reati diverse volte da quando è primo ministro: solo a novembre i giornali israeliani avevano parlato di uno scandalo che ha coinvolto uno dei suoi più stretti collaboratori, l’avvocato David Shimron, accusato di essere stato un rappresentante dell’azienda tedesca ThyssenKrupp, dalla quale il governo israeliano voleva comprare dei sottomarini. Lo scorso maggio c’era stato un altro caso che aveva coinvolto Netanyahu e la moglie, accusati di aver speso soldi pubblici per spese private legate alla loro residenza ufficiale. Nel 1997 invece Netanyahu era arrivato vicino a essere indagato per delle presunte irregolarità nella nomina del procuratore generale, e nel 2000 lui e la moglie furono accusati di corruzione per aver ricevuto dei regali molto costosi. Anche in quel caso non fu aperta un’indagine penale.