Un 2016 di facce familiari

L'annuale antologia del Post di gente famosa che valeva la pena fotografare

Quando nacque il Post quasi sette anni fa ci ponemmo la questione di conciliare una certa ritrosia per la centralità delle celebrities nell’informazione corrente – centralità fatta in massima parte di voyeurismo, gossip e poca informazione – con una consapevolezza dei talenti, rilevanze e risultati di alcune delle suddette celebrities. Ci vennero in aiuto i flussi di immagini delle agenzie fotografiche: per personaggi esaltati da una “civiltà delle immagini”, le immagini stesse sono il modo prioritario per raccontarli. In più decidemmo – ma venne da sé, più che essere deciso – di usare anche sulla scelta dei personaggi i criteri duttili ed eterogenei del Post (mettendo insieme fame le più diverse, dai leader politici alle attrici, agli artisti, agli scrittori, alle modelle, eccetera) e di completare il racconto con informazioni che altri ritengono superflue, riprendendo però anche un’abitudine tradizionale dei rotocalchi pettegoli, l’unica utile: l’indicazione delle età dei personaggi.

Questo paragrafo che avete appena letto è copiaincollato dall’anno scorso: perché temiamo le routine, ma quando le adottiamo, le adottiamo spietatamente, senza artifici. Le ragioni per cui raccogliamo ogni settimana il “Celebripost”, e ne facciamo un’antologia annuale, sono sempre le stesse. Cambiano le persone, ma molte no, e cambiano le immagini: ma non i criteri della scelta, che sono di trovare ogni volta “una cosa” in queste foto, in queste facce, in questi momenti, e in un altro anno passato.